(Adnkronos) - Obiettivo: assicurare al Paese una corretta ed efficace gestione dei rifiuti e per garantire un supporto effettivo alla politica ambientale ed energetica italiana. Assoambiente, l’Associazione che rappresenta le imprese private che svolgono servizi ambientali, gestiscono rifiuti e sono attive nella Circular economy, ha
Nel Manifesto l’Associazione evidenzia come "il contesto nel quale operano oggi le imprese del settore presenta gravi lacune e ritardi che frenano non solo gli investimenti, ma anche ogni intervento indispensabile per rispondere alla drammatica situazione generata da due anni di pandemia e aggravata dalla preoccupante corsa al rialzo dei costi dell’energia e delle materie prime".
“Il tema strategico della gestione rifiuti - ha affermato il presidente Assoambiente Chicco Testa - è purtroppo il grande assente in molti dei programmi delle forze politiche in campo e nel dibattito della campagna elettorale. Chiediamo al mondo della politica l’impegno ad affrontare il tema della gestione dei rifiuti e delle bonifiche con una visione globale di breve, medio e lungo periodo ed un approccio pragmatico, funzionale al rafforzamento di un comparto industriale in grado di imprimere slancio e competitività al nostro Sistema Paese. Per questo abbiamo realizzato un Manifesto in cui evidenziamo le principali misure di intervento che dovrebbero costituire il perno delle scelte del prossimo Parlamento e del futuro governo”.
IL MANIFESTO - Queste le principali richieste, formulate dall’Associazione: limitare gli interventi sulla normativa quadro, eliminando le disomogeneità territoriali e semplificando, per quanto possibile, gli adempimenti a carico delle imprese; semplificare i procedimenti autorizzativi degli impianti rendendo perentori ed effettivi i termini per il rilascio di pareri da parte delle Amministrazioni con la previsione del silenzio-assenso o di poteri sostitutivi in caso di inerzia; prevedere, in questa fase critica, ulteriori misure a tutela dei consumatori e delle imprese a garanzia della continuità delle forniture di energia elettrica e gas, nonché della sostenibilità economico-finanziaria dei contratti, attraverso ulteriori interventi dell’Arera; riconoscere la strategicità degli impianti di riciclo e recupero dei rifiuti e degli scarti, e individuare le necessità infrastrutturali e impiantistiche attraverso l’analisi dei fabbisogni.
Ancora: sfruttare il potenziale energetico dei rifiuti per la produzione di elettricità, calore, biogas e biometano, rendendo le norme di settore coerenti con questo obiettivo; razionalizzare, ottimizzare e uniformare il sistema dei controlli; garantire un coordinamento più efficace tra i diversi enti territoriali che, a vario titolo, intervengono nel ciclo di gestione dei rifiuti; unificare e digitalizzare i molteplici modelli di dichiarazione richiesti dalle diverse normative e dalle autorità locali; intervenire urgentemente sul fenomeno dei ritardi dei pagamenti da parte delle Pa, che pongono a serio rischio soprattutto le imprese che operano nella raccolta dei rifiuti urbani; rendere i materiali e i prodotti cosiddetti 'secondari' una risorsa conveniente e accessibile per il mercato e per i settori della trasformazione, attraverso la semplificazione dei percorsi normativi di riconoscimento degli End of Waste e dei sottoprodotti; prevedere un più stringente obbligo di applicazione del Ccnl di categoria al fine di evitare fenomeni di 'dumping' concorrenziale; intervenire sul carico burocratico-amministrativo che oggi rallenta gli interventi di bonifica dei siti inquinati per aumentare gli interventi di risanamento, riducendo l’uso di aree vergini.