Coppia gay ospite di Rai1 a Meloni: "Basta manipolazioni, gestazione per altri non è utero in affitto"
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Coppia gay ospite di Rai1 a Meloni: "Basta manipolazioni, gestazione per altri non è utero in affitto"

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"Siamo stanchi di sentire manipolare le parole e le informazioni del processo della Gpa (Gestazione per altri e non 'utero in affitto') a favore di una guerra ideologica". La famiglia arcobaleno protagonista di 'Amore in quarantena' su Rai1 sabato scorso ha deciso di replicare alla leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni che, dopo il programma nel corso del quale Luca ed Emanuele hanno raccontato l'esperienza di essere diventati una famiglia con l'arrivo di due gemelli, ha annunciato interrogazioni in Vigilanza Rai nei confronti del Servizio Pubblico per aver "pubblicizzato l’utero in affitto che è reato".

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"La Rai ci ha scelto, insieme ad altre bellissime storie - sottolineano Luca ed Emanuele - per condividere la nostra esperienza, e lo ha fatto con delicatezza, con rispetto, senza giudizi e senza ideologie. Ha raccontato la cosa più importante e più semplice del mondo, l’Amore. Gabriele Corsi e tutta la Produzione si sono dimostrati persone fantastiche e sensibili, che avevano voglia di ascoltarci e capire il percorso che ci ha permesso di essere oggi una famiglia. È necessario rappresentare la pluralità che esiste in Italia, ed è ancor più necessario raccontare l’amore. La Rai ha saputo andare oltre i pregiudizi, e siamo convinti che questo genere di scelte siano preziose e servano ad abbattere l'odio nei confronti della diversità, che troppo spesso viene vista come una minaccia invece che una ricchezza".

"La coppia, molto attiva sui social - e che coltiva l’idea di scrivere un libro che racconti la storia della propria famiglia e il percorso che li ha portati ad essere genitori - tiene molto a fare chiarezza su quella che definisce una strumentalizzazione, che non rende giustizia alla realtà delle cose e "insulta" il valore dell’amore della loro famiglia: "L’utero in affitto è certamente una barbarie, che avviene in alcuni paesi poveri del mondo e che sfrutta e mercifica il corpo delle donne come merce di scambio, e siamo i primi a demonizzarla - evidenziano Luca ed Emanuele - ma la Gpa non ha nulla a che vedere con questo. È una pratica perfettamente legale e rigidamente regolamentata in paesi come Usa e Canada, dove anche noi abbiamo seguito il percorso".

"Attraverso la Gpa moltissime coppie che non possono avere figli hanno la possibilità di diventare genitori. Per l’80% si tratta di coppie etero, a dimostrazione del fatto che il clamore non è dato dalla pratica in sé, ma dal pregiudizio contro il mondo Lgbt - osservano Luca ed Emanuele - Nel processo Gpa sono coinvolte sia un’ovodonatrice che una gestante (che non ha alcun legame biologico con il bambino), è semplicemente una persona che decide di sostenere una coppia che desidera avere figli".

"Le gestanti, come i futuri genitori, seguono rigidi screen psicologici e valutazioni relative alla stabilità economica e sociale, che devono necessariamente superare per poter essere dichiarate idonee. Noi non vogliamo convincere nessuno, vorremmo solo - spiegano - che prima di esprimersi ci si informasse, così da poter avere un pensiero consapevole. Al di là di tutto, l’unica cosa che per noi conta davvero è che i nostri figli Miranda e Manfredi siano felici e amati, e abbiamo la fortuna di vedere che è così, ogni giorno. Perché la famiglia è questo: è il luogo dell’amore, quell’amore puro, che ti riempie la vita, e che non dovrebbe essere necessario difendere o giustificare".

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Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.