Franceschini ai giovani talenti musicali: "Meritate stessa mobilitazione per vittorie Sport"
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Mar, Apr

Franceschini ai giovani talenti musicali: "Meritate stessa mobilitazione per vittorie Sport"

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"Il Paese si mobilita giustamente per le vittorie sportive ma non abbastanza per dei risultati incredibili e straordinari sul piano culturale, come quelli raggiunti da questi ragazzi".

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E' quanto lamenta il ministro della Cultura, Dario Franceschini, ricevendo al Collegio Romano, assieme alla direttrice di Rai Cultura, Silvia Calandrelli, i giovani talenti musicali italiani vincitori di concorsi internazionali: il violinista Giuseppe Gibboni primo 'Premio Paganini' di Genova 2021, Alexander Gadjiev secondo 'Premio Chopin' di Varsavia 2021, Leonora Armellini quinto 'Premio Chopin' di Varsavia 2021, Giovanni Bertolazzi secondo 'Premio Listz' di Budapest, nonché il Maestro Ottavio Dantone, direttore musicale dell'orchestra Accademia Bizantina di Ravenna, seconda migliore al mondo ai 'Gramophone Award' 2021.

Per il titolare del Mic, "è giusto che il Paese riconosca la capacità e il merito di questi giovani talenti italiani, che si sono distinti in competizioni musicali internazionali. Bisogna invertire questa tendenza, perché ognuno di loro rappresenta anche le centinaia di giovani che non vincono i premi ma studiano tantissimo, si impegnano tutti i giorni passando la loro vita a suonare, provare, nei conservatori italiani, avendo scelto un percorso difficile che richiede talento ma anche grande sacrificio".

Per Franceschini, "la giornata di oggi deve essere la prima di una lunga serie di occasioni in cui il talento e il lavoro artistico, capace di vincere i più importanti concorsi di musica classica al mondo, venga riconosciuto pubblicamente dalle istituzioni del proprio Paese. L’Italia non ha solo un passato glorioso pieno di maestri ed artisti famosi, ma ha un presente importante in cui dei giovani talenti e professionalità continuano ad affermarsi e farsi apprezzare in giro per mondo".

Quanto ai vincitori, non tradiscono al ministro della Cultura le loro emozioni nell'incontro nella Biblioteca della Crociera al Collegio Romano, la sede del Mic. "E' un onore immenso aver vinto il Premio Paganini - confessa Giuseppe Gibboni, allievo del Maestro Salvatore Accardo - Ho avuto anche il privilegio di debuttare con l'Accademia nazionale di Santa Cecilia: ero a Roma ma senza il mio violino - racconta - per fortuna mi è arrivato alle due di notte appena in tempo per le prove al mattino... Ancora non ho avuto modo di suonare il violino-cannone di Paganini, l'ho potuto soltanto ammirare ma presto coronerò questo sogno".Per Giovanni Bertolazzi, "per sviluppare il proprio percorso musicale servono senza dubbio talento e vocazione ma anche e soprattutto spirito di sacrificio, perché la musica richiede un impegno totale e il tempo pare non basti mai. Sogno fin da piccolo di dedicarmi alla musica, mi lascio ispirare dai grandi Maestri del passato ma guai cercare di emularli, sarebbe troppo rischioso". Un "pericolo" che avverte anche Alexander Gadjiev, parlando di "un percorso infinito, alla ricerca di noi stessi e di ciò che ci emoziona", mentre Leonora Armellini osserva che "c'è l'idea diffusa che l'impegno nella musica tolga molto alla vita personale e invece è il contrario, dà tantissimo perché musica e vita vanno di pari passo".(di Enzo Bonaiuto)

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