"L'arte e la cultura dovrebbero unire e non dividere. Non penso che gli artisti russi debbano essere snobbati e cancellati dai teatri, come i grandi autori da Dostoevskij a Ciajakovskij. E' ingiusto e incomprensibile. Il popolo russo non ha scelto la guerra, non ha nessuna colpa.
Questo conflitto i russi non l'hanno cercato, non l'hanno voluto". Così all'Adnkronos il mezzosoprano russo Liudmilla Chepurnaia che domani si esibirà nella Basilica di Sant'Andrea della Valle a Roma, accanto al soprano ucraino Eva Dorofeeva, nell'ambito della XXV edizione del Festival di Pasqua, fondato e diretto da Enrico Castiglione. Saranno accompagnate da un’orchestra appositamente formata da musicisti ucraini e russi diretta da Stefano che vedrà tra i protagonisti anche il giovanissimo soprano Kateryna Chebotova, di appena 20, che solo qualche giorno fa è riuscita ad riabbracciato in Italia la madre fuggita proprio dall’Ucraina.
Liudmilla Chepurniaia è nata nell'ex Unione Sovietica, in una regione che oggi appartiene allo Stato ucraino. "Mio nonno paterno è ucraino, ma da parte di mia madre sono tutti russi - aggiunge- Non mi sento di appartenere né alla Russia, né all'Ucraina. Nessun confine, nessuna separazione. Entrambi i Paesi fanno parte del mio dna, della mia storia, della mia cultura". E sul conflitto in corso spiega ancora: "La guerra non è scoppiata il 24 febbraio, era già in atto dal 2014. Ho ancora mia madre in Russia, vorrei rivederla - confessa- Ma per loro è impossibile uscire dal Paese. Io con la mia bambina di 4 anni siamo riuscite a fuggire dopo lo scoppio della guerra. Fortunatamente avevamo il doppio passaporto. Ma il viaggio è durato 5 giorni".
Il programma della serata prevede un vasto repertorio di musica sacra con brani e arie di Johann Sebastian Bach, Wolfgang Amadeus Mozart, Arcangelo Corelli, Alessandro Stradella, Georges Bizet, Jules Massenet, Pietro Mascagni, César Franck. Non mancheranno duetti, che impegneranno insieme Eva Dorofeeva e Liudmilla Chepurnaia in estratti dallo Stabat Mater di Pergolesi, accanto al 'Panis Angelicus' dalla Messa Solenne di César Franck, compositore di cui quest’anno si festeggia il 200esimo anniversario della nascita.