(Dall'inviata Silvia Mancinelli) Come fu per Modena Park è ancora una volta l'elicottero, decollato per l'occasione alle 18 dalla vicina Fai della Paganella, a catapultare Vasco al Trentino Music Arena dove la combriccola dei 120mila aspetta da ore sotto a un sole bollente.
Quando il buio si prepara ad accogliere le 1500 luci, la distesa verde incastonata tra le montagne e le viti è un tappeto di gente coi cellulari puntati all'enorme palco. A smorzare l’entusiasmo un annuncio accolto tra i fischi: il concerto inizierà in ritardo, alle 21.30, per la gente che ancora aspetta ai cancelli di entrare. Circa 15mila i fan rimasti fuori e ai quali non è rimasto che raggiungere a piedi l’area del concerto.
La musica parte lenta, sugli schermi le cime di un paesaggio desertico, la desolazione di un vecchio furgone abbandonato, la stessa della pandemia, del Covid che ci ha tenuti lontani. In silenzio, da soli.
E poi la scritta enorme, Vasco XXII.