Sebastian Catana: "Io e Nabucco? Simili perché padri"
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Ven, Mar

Sebastian Catana: "Io e Nabucco? Simili perché padri"

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"Io e Nabucco? Difficile dire cosa abbiamo in comune, però siamo entrambi padri e per questo lo sento vicino". Parola di Sebastian Catana, baritono rumeno, tra i più apprezzati nel mondo dell’opera, principalmente per le sue interpretazioni dei ruoli verdiani, che lo hanno reso uno dei più richiesti della sua generazione.

Sebastian Catana
Sebastian Catana

 

Dopo il successo nei panni di Alfio/Tonio nel dittico verista 'Cavalleria Rusticana/Pagliacci', Catana si prepara a tornare all'Arena di Verona interpretando due re: Nabucodonosor nel 'Nabucco' diretto da Daniel Oren il primo luglio prossimo e poi, due giorni più tardi, sarà Amonasro in 'Aida'.

"Nabucco - dice Catana all'AdnKronos - è il padre verdiano a tutto tondo. Si sente quel calore tipico dei padri verdiani, come Rigoletto, soprattutto nel duetto con Abigaille. Io sono un padre e qualcosa in comune sento di averlo, anche se Nabucco è un uomo molto duro, che fa delle cose orrende. Siamo simili nell'essere entrambi padri". Accanto a lui l’Abigaille della debuttante Ewa Plonka, lo Zaccaria di Abramo Rosalen, la Fenena di Francesca Di Sauro e l’Ismaele di Samuele Simoncini. Lo spettacolo, firmato Arnaud Bernard, trasporta le vicende biblico-storiche dell’esilio babilonese nella Milano delle Cinque giornate del marzo 1848, dove gli oppressori asburgici si scontrano con gli insorti all’ombra della Scala, nelle giornate che precedono la prima assoluta di 'Nabucco': un gioco metateatrale, che richiede agli interpreti qualità attoriali di alto livello.

"A Verona sarà una produzione non tradizionale, si mette in scena l'epoca di Verdi - sottolinea Catana -. Per me Nabucco è molto speciale, è il personaggio che ho cantato di più e il primo grande successo di Giuseppe Verdi. E’ un ruolo fantastico, mi piacciono molto questi personaggi non lineari: alla fine dell'opera c’è una grande trasformazione in lui, ed è molto interessante anche dal punto di vista attoriale. E' un ruolo molto bello e in linea con tutti i personaggi di baritono verdiani come Rigoletto, Macbeth, Falstaff".

Catana il 3 e 24 luglio, 21 e 28 agosto interpreterà un altro re, Amonasro, nell’opera simbolo dell’Arena di Verona, 'Aida', nell’iconico spettacolo firmato Zeffirelli. "E' una produzione bellissima, molto tradizionale - osserva -. Rispetto a 'Nabucco' il mio ruolo un po' diverso, più corto ma molto intenso. Amonasro è un guerriero, un padre ma ha una relazione molto complicata con la figlia. E' un po' duro, un ruolo bellissimo ma diverso da altri personaggi verdiani".

Sul podio il baritono ritroverà l’inossidabile guida di Oren per la prima recita e le due repliche di agosto, mentre nella recita del 24 luglio la direzione sarà affidata al direttore musicale del festival, Marco Armiliato. "Amo tantissimo la musica di Verdi - ammette Catana - l'ho studiato al Conservatorio, sono venuto in Italia specialmente per Verdi e per la musica italiana. Ho cantato quasi tutti i ruoli verdiani, me ne manca qualcuno per completare il repertorio". Dopo Verona il baritono, reduce dal felice debutto al Colòn di Buenos Aires come Nabucco, sarà successivamente impegnato come Giorgio Germont in una nuova produzione de 'La Traviata' alla Israeli Opera di Tel Aviv, poi 'Rigoletto' all’Opera Nazionale Lituana di Vilnius, quindi 'Falstaff' alla Suntory Hall di Tokyo con la direzione del maestro Myung-whun Chung.

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