Il governo cinese, attraverso il proprio sistema di vigilanza finanziaria, ha rilasciato una nota nella quale mette in guardia contro le frodi legate a tecnologie operanti nel metaverso. Questo nuovo settore dell'high-tech starebbe infatti attraendo un gran numero di truffatori, visto l'interesse generale nei confronti di realtà virtuale e aumentata.
Gli investitori soni ingannati principalmente con offerte di integrazione di intelligenza artificiale, VR e AR alle loro tecnologie già esistenti con la promessa di aumento istantaneo dei rendimenti.
C'è poi una forma di truffa legata alla blockchain P2E, ovvero "pay to earn": gli investitori vengono coinvolti in acquisti di NFT e criptovalute per poi vedersi sottratti i soldi (reali) spesi senza alcun risultato. Un altro sistema utilizzato è quello della compravendita di immobili virtuali all'interno del metaverso, che vengono concessi a prezzi molto più alti del loro valore: il governo suggerisce di documentarsi al meglio sul reale prodotto dei token che vengono venduti. Al momento, la Cina è uno dei paesi più permissivi in termini di NFT e commercio nel metaverso, e non a caso alcuni colossi del paese come Tencent, Alibaba e Huawei hanno già registrato diversi marchi nello spazio virtuale. In Cina vige un divieto generale sull'estrazione delle criptovalute, ma l'entusiasmo per le nuove tecnologie non conosce freno: ad esempio, Shanghai ha incluso le blockchain nel suo piano quinquennale relativo ai servizi pubblici.