Soul Hackers 2, la recensione
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.
20
Sab, Apr

Soul Hackers 2, la recensione

Tecnologia
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times

Soul Hackers è un videogioco del 1997 e rientra nella stessa lore di Persona e Shin Megami Tensei, ma a parte una riedizione nel 2012 su Nintendo 3DS Atlus non aveva mai mostrato interesse nel renderlo una saga.

alternate text

 

Grazie a Eiji Ishida e Mitsuru Hirata, già insieme per Tokyo Mirage Sessions #FE, ecco la sorpresa: un sequel diretto dopo 25 anni. Con Persona e Shin Megami Tensei, Soul Hackers condivide il sistema di combattimento a turni e il mostrario di nemici, ma per il resto prende una strada del tutto autonoma nella narrazione, presentandosi come una sorta di detective story. Il titolo è comunque del tutto slegato nella comprensione dei suoi punti salienti: non è necessario aver giocato neppure a Devil Summoner, altro RPG di Atlus strettamente legato all'universo di questo. L'incipit è questo: un'intelligenza artificiale di nome Aion crea due avatar, Ringo e Figue, per contrastare l'ascesa distruttiva degli hacker di anime, la Cerchia Fantasma. Le due avatar andranno in aiuto degli evocatori dalla parte del bene per ristabilire l'ordine.

Con una trama molto matura e cupa, Soul Hackers 2 trova proprio nella narrazione un punto di forza. Così come nella profondità della costruzione del personaggio e delle evocazioni, con moltissime possibilità e la richiesta esplicita di un'accurata selezione delle abilità e delle debolezze. Un problema sorge quando il gameplay, a tratti diluito e ripetitivo, spezza il ritmo della storia con sezioni di gioco lunghe e spesso molto difficili da completare se non dopo numerosi tentativi. Soul Hackers 2 incontra i suoi maggiori limiti nella realizzazione tecnica: a parte l'ottimo character design di Shirow Miwa, le ambientazioni urbane sono spoglie e i dungeon realizzati in modo approssimativo. Nota di merito per i demoni, sempre convincenti e ben realizzati. Su console di ultima generazione i 60 frame al secondo sono granitici, ma di certo non vi sembrerà di giocare con un titolo al passo coi tempi, almeno visivamente. Ottima la colonna sonora pop di Keiichi Okabe.

Formato: PS4, PS5 (versione testata), PC, Xbox One, Xbox Series X|S Editore: Sega Sviluppatore: Atlus Voto: 7/10

Ho scritto e condiviso questo articolo
Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.