Censimento, Istat: 96mila i senzatetto in Italia
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Sab, Mag

Censimento, Istat: 96mila i senzatetto in Italia

Cronaca
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(Adnkronos) - Le persone senza tetto e senza fissa dimora in Italia ammontano a poco più di 96mila mentre la popolazione che formalmente risulta residente nei campi attrezzati o negli insediamenti tollerati e spontanei è pari a circa 16mila unità. E' quanto emerge dai risultati, diffusi dall'Istat, della terza edizione del

Censimento permanente della popolazione e delle abitazioni, svolta nell’autunno 2021. 

Più di un terzo della popolazione residente in convivenza è rappresentato da stranieri, concentrati prevalentemente nelle strutture di accoglienza per immigrati e nelle convivenze ecclesiastiche. L’età media dei residenti in convivenza è 57 anni (quasi 72 anni per gli italiani) ma supera gli 82 anni tra gli italiani che vivono in ospizi, case di riposo, Rsa, istituti di cura e convivenze ecclesiastiche. La popolazione più giovane risiede negli istituti per minori e nelle strutture di accoglienza per immigrati dove l’età media è inferiore a 28 anni. Tra le persone senza tetto e senza fissa dimora iscritte nelle anagrafi comunali, quasi il 38% è di nazionalità straniera e la componente maschile è decisamente prevalente (212,4 uomini ogni 100 donne). L’età media totale è di 41,6 anni, per gli italiani si innalza a 45,5 anni mentre per gli stranieri si abbassa a 35,2 anni. 

Le persone che risiedono in campi autorizzati o insediamenti tollerati e spontanei sono per lo più giovani (l’età media è tra i 28 e i 29 anni sia per gli stranieri che per gli italiani). Il 35% è minorenne e soltanto il 13% ha un’età superiore ai 55 anni. La percentuale di minorenni stranieri sfiora il 40%. I cittadini italiani rappresentano invece circa l’80% della popolazione che vive nei campi/insediamenti. La componente straniera è rappresentata prevalentemente da cittadini europei, in particolare bosniaci, rumeni, serbi e croati. 

Le persone senza fissa dimora e senzatetto iscritte nelle anagrafi comunali a fine 2021 ammontano a 96.197 unità e quasi il 38% di esse è di nazionalità straniera. La condizione di precarietà abitativa che caratterizza questa popolazione è più diffusa nella componente maschile, in particolare in quella straniera. Il rapporto è di 212,4 uomini ogni 100 donne (188,7 per gli italiani e 261,5 per gli stranieri). L’età media totale è di 41,6 anni, per gli italiani si innalza a 45,5 anni mentre per gli stranieri, che rappresentano oltre il 50% dei senza fissa dimora sotto i 34 anni, si abbassa a 35,2 anni.  

Oltre la metà degli stranieri senza fissa dimora proviene dal continente africano, il 22% è di cittadinanza europea mentre il 17% è di origine asiatica. Soltanto il 4,5% proviene dal Nuovo Mondo. La composizione per genere riflette quella degli stranieri censiti in Italia: africani e asiatici sono sovra rappresentati dalla componente maschile, con un’età media tra i 34,2 e i 34,8 anni; quelli europei e americani sono a prevalenza femminile con un’età media attorno ai 36 anni. I senza fissa dimora africani di sesso maschile da soli costituiscono il 45% del totale dei senza fissa dimora stranieri e il 17,3% di questa comunità in totale. 

Le persone senza fissa dimora sono iscritte nelle anagrafi di 2.198 comuni ma concentrate per il 50% in 6 comuni. In particolare, il 23,1% è iscritto nel comune di Roma (oltre 22mila), quasi il 9% a Milano, circa il 7% a Napoli, il 4,6% nel comune di Torino, il 3% in quello di Genova e il 3,7% a Foggia, unico ‘non grande comune’ tra i primi sei della graduatoria, con una quota di stranieri piuttosto elevata (67,5%). Nei comuni di Roma, Milano e Firenze la componente straniera sfiora il 60% mentre è molto più bassa a Napoli (8,6%).  

Nel grande comune partenopeo si contano inoltre circa 3mila donne senza fissa dimora iscritte in anagrafe (il 10% delle donne senza fissa dimora censite) e quasi altrettanti uomini (2.941), un’evidenza non riscontrabile negli altri grandi comuni. La presenza di senza fissa dimora stranieri è massiccia in Calabria, in particolare nei comuni di Crotone e di Cosenza, ma soprattutto nel comune di San Ferdinando dove queste persone, per lo più di origine straniera, rappresentano circa il 10% della popolazione totale censita nel comune stesso 

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