Roma Pride, Rocca: "Sì a patrocinio se chiedono scusa"
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Ven, Apr

Roma Pride, Rocca: "Sì a patrocinio se chiedono scusa"

Cronaca
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(Adnkronos) - "Colamarino chiedesse scusa pubblicamente rispetto a questa manipolazione della concessione e immediatamente sono pronto a ridare il patrocinio" al Roma Pride 2023. Così il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, a margine della conferenza internazionale 'The forest factor'. "Noi avevamo dato l'adesione convinta -

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dice il governatore - Chiedesse scusa pubblicamente per la sua dichiarazione manipolativa del nostro patrocinio e immediatamente ci sarà nuovamente il patrocinio della Regione Lazio". 

"Il passo deve arrivare dagli organizzatori", aggiunge Rocca, sottolineando che "non c'è spazio per la mediazione sull'utero in affitto. L'utero in affitto è fuori discussione. Quando parliamo di libertà di amare, libertà di essere, di dialogo importante che deve essere fatto in questo Paese sui diritti civili e sul rispetto della dignità di ciascuno nessuno si tira indietro, sull'utero in affitto non posso concedere il patrocinio della Regione che rappresento per una pratica che è reato nel nostro Paese".  

''Non manderò i carabinieri a togliere il logo dal sito, facessero come credono. Io ho preso una posizione molto chiara, netta contro l'utero in affitto e la possibilità di accostare la Regione Lazio a quella pratica, stop. Questa è la posizione, c'è poco altro da aggiungere'', aveva detto in precedenza il governatore, ospite in radiotelevisione su Rtl 102.5 durante 'Non stop news', rispondendo sull'intenzione espressa dal portavoce del Roma Pride 2023 di non togliere il logo istituzionale dalla comunicazione dell'evento nonostante la revoca del patrocinio da parte della Regione Lazio. 

''Dispiace che sia un'occasione persa per dialogare invece in maniera costruttiva sui diritti civili, in maniera deideologizzata, lo dico anche da persona che a Roma ha contribuito ad aprire la prima casa nazionale che accoglieva ragazzi e ragazze che venivano allontanati da casa perché non accettati dalla loro famiglia per motivi della loro identità sessuale'', aveva aggiunto Rocca. 

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