Circoli sportivi indebitati a Roma, Orange pronto a pagare 4,2 mln, a rischio 80 posti di lavoro
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Circoli sportivi indebitati a Roma, Orange pronto a pagare 4,2 mln, a rischio 80 posti di lavoro

Cronaca
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(Adnkronos) - Potrebbe essere arrivata a un punto dirimente la lunga diatriba tra il Circolo Orange Futbolclub e Roma Capitale. Sembra non sia servito da parte della società sportiva dilettantistica Olimpica Roma Srl rinunciare a

recuperare nemmeno uno dei 19 anni trascorsi dalla decorrenza senza i requisiti autorizzativi essenziali previsti dalla legge, 10 dei quali trascorsi anche in mancanza di una concessione in corso di validità. Né tanto meno accettare che la durata della concessione venisse unilateralmente calcolata su un importo dei lavori inferiore non solo a quello effettivo ma anche a quello ufficialmente a suo tempo autorizzato con il Dipartimento Sport di Roma Capitale che inoltre avrebbe deciso di rinunciare, di fatto, a recuperare 4,2 milioni di euro e avviare le procedure di recupero dell’impianto, con un sopralluogo avvenuto uno nella sede del circolo. "Circolo che essendo oggi composto per la maggior parte da opere e beni strumentali che non rientrano nel patrimonio comunale, essendo stati pagati e acquistati dalla compagine gestionale, dovrà essere necessariamente chiuso per un periodo di tempo indeterminabile, con una pesante perdita per la città, per le scuole del territorio e per le casse comunali fino a 10 milioni, derivati dal mancato recupero del debito e dai beni presenti nel circolo per le importanti migliorie apportate nel corso degli anni, con un possibile danno erariale oltre che sociale e l’interruzione del pubblico servizio, e la perdita di 80 posti di lavoro", spiega il gestore del circolo Guido Tommasi. 

“Abbiamo avviato questa mattina con i tecnici del Dipartimento Sport le procedure di ripresa dell’impianto sportivo comunale affidato in concessione alla ssd Olimpica e più noto con il nome commerciale Futbolclub Orange Club. La società sportiva ha perso due ricorsi in Consiglio di Stato: uno per il mutuo non pagato, l’altro per gli abusi edilizi di strutture commerciali e sportive realizzate al posto dei parcheggi. Sull’impianto grava un buco di oltre 4,2 milioni di euro per un mutuo incassato dal concessionario e che poi non ha pagato ma tale debito è stato pagato con le tasse dei cittadini romani, e per questo la concessione è decaduta per grave morosità”, afferma Alessandro Onorato assessore di Roma Capitale a sport, grandi eventi, moda e turismo. 

“Con la procedura amministrativa avviata questa mattina - prosegue Onorato - proseguono le azioni di ripristino della legalità, equità e trasparenza che abbiamo avviato da tempo e a 360 gradi. Per troppi anni alcuni concessionari degli impianti sportivi comunali hanno fatto business sulle tasche dei romani. Abbiamo più di 20 milioni di mutui e di canoni concessori non pagati da una minoranza di gestori che infanga la maggioranza degli onesti. Lo abbiamo denunciato e abbiamo attivato le azioni conseguenti. Garantiremo la continuità sportiva dell’impianto per poi affidare la struttura attraverso un bando pubblico. Dopo il recupero dell’ex galoppatoio a Villa Borghese, oggi l’Orange e, nei prossimi giorni, di tutti gli impianti sportivi comunali dove i concessionari non hanno pagato i mutui garantiti da Roma Capitale o non hanno pagato i canoni concessori o non hanno applicato all’utenza le tariffe calmierate per la pratica sportiva. Una battaglia di legalità e di equità sociale che porteremo fino in fondo”. 

"E' dal 2017 che proponiamo a Roma capitale non solo di onorare il nostro impegno economico ma anche di continuare nella gestione dell'impianto sportivo. In questa vicenda il gestore ha subito anche dei comportamenti che hanno portato ad accumulare più debiti verso Roma Capitale, come dice il tribunale civile di Roma. In una vicenda che ha visto quanto meno un concorso di colpa della pubblica amministrazione, ci sembrava di buonsenso arrivare ad una soluzione transattiva, attraverso il pagamento del debito verso Roma Capitale in un'unica soluzione e del ripristino dell'accordo concessorio, senza neanche chiedere che la concessione venisse prolungata, nonostante il concessionario è stato formalmente solo per un anno, dal collaudo del 2011, alla richiesta di agibilità del 2012, è stato revocato nel 2013. Ciononostante abbiamo fatto una proposta di pagare il debito e il ripristino del rapporto concessorio con la sua durata naturale", ha spiegato Matteo Di Raimondo, avvocato e socio del circolo.  

"Abbiamo una interlocuzione formale via pec da più di un anno, anche se c'è stato sempre di più un irrigidimento in questi ultimi due anni. Da ultimo, in maniera inaspettata, sono state interrotte le trattative sostenendo che fosse la nostra una proposta caratterizzata da indeterminatezza", ha aggiunto Di Raimondo. Si attendono ora i prossimi passi degli uffici del Dipartimento Sport di Roma Capitale con la proposta da parte dell'Orange di chiudere la questione, sul tavolo, con "un pagamento in favore di Roma Capitale dell'importo di 300mila euro entro 3 giorni dall'atto di accettazione preliminare della proposta; il pagamento della residua somma di 3.939.709,40 euro all'atto della sottoscrizione dell'accordo transattivo e del ripristino del rapporto concessorio". Una questione che non toccherebbe solo l'Orange club ma diversi circoli di Roma, e potrebbe generare un effetto a catena con diversi altri impianti di Roma Capitale. 

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Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.