Direttore Vvf E.Romagna: "così abbiamo recuperato dispersi, ora monitoraggio sito"
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Sab, Mag

Direttore Vvf E.Romagna: "così abbiamo recuperato dispersi, ora monitoraggio sito"

Cronaca
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(Adnkronos) - "Ricordo benissimo il momento in cui sono arrivato sul posto, poco dopo lo scoppio. C'era tantissimo fumo che usciva dal pozzo, tre corpi erano già stati portati in superficie, e decine di familiari già accorrevano in

una attesa straziante che ci ha accompagnato, caricato e motivato fino alla fine delle operazioni". A parlare all'Adnkronos è Francesco Notaro, direttore regionale dei vigili del fuoco dell'Emilia-Romagna, impegnato sul luogo dell'esplosione della centrale idroelettrica nel bolognese. "In questo momento - spiega - le attività nella centrale sono pressoché ferme, tutto quello che viene fatto e sarà fatto ora avverrà in accordo con la Procura per scongiurare il rischio di alterare lo scenario, al netto della necessità di pompare l'acqua per riportare la situazione ex ante e permettere di ispezionare i luoghi insieme ai consulenti nominati dalla Procura e cercare di definire meglio la dinamica dell'accaduto. Manteniamo il presidio sul posto, anche a garanzia di un ambiente che deve esser messo sotto sequestro, per poter intervenire laddove ci dovessero essere necessità particolari".  

"Da quando abbiamo avuto notizia dell'esplosione, abbiamo fatto fare subito un sorvolo all'elicottero, vista la distanza notevole da qualsiasi punto. Dall'alto sembrava una piattaforma con un foro al centro da cui usciva fumo: la situazione era difficile già da una prima osservazione. Arrivate sul posto le squadre dei vigili del fuoco, hanno iniziato a scendere da quel foro, dove ci avevano segnalato la presenza di persone. Solo che, nello scendere, già arrivati al quarto piano sotto terra, il fumo denso, il calore, la scarsa visibilità non consentivano di poter operare. Abbiamo trasferito ulteriori bombole dell'ossigeno tramite elicottero e quando il fumo ha iniziato a diradarsi abbiamo iniziato ad effettuare le attività di ricerca. Individuati subito tre corpi al piano meno otto, sono stati portati fuori attraverso tecnico speleo-alpine e su per gli otto piani con una barella, una sorta di 'palo pescante'".  

E continua: "Unità specialistiche dei vigili del fuoco, esperti di ricerche sotto le macerie, sono state fatte venire dalla Toscana, ma mentre operavano il livello dell'acqua che aveva allagato il piano meno nove, ha iniziato a risalire non permettendo di operare. Abbiamo richiamato i sommozzatori, arrivati da Bologna, Ravenna e Vicenza, e hanno iniziato a fare ispezioni al piano meno nove. Il livello dell'acqua saliva, non c'era visibilità e a rischio era la stessa sicurezza degli operatori. Non si capiva da dove entrasse tutta quell'acqua, in quel momento c'era molta confusione. Quando è stato chiaro che l'acqua derivava dalla condotta a monte della centrale, più qualche trafilamento dal lago, abbiamo utilizzato dei nostri esperti speleo-sub che si sono calati con delle tute antiacido per ispezionare il piano meno nove, dove sono stati poi trovati i corpi degli ultimi quattro dispersi. E' stata una lotta contro il tempo, nella speranza di trovare qualcuno in vita. Sapevamo che le probabilità erano scarse ma l'attesa straziante dei familiari, sempre accanto a noi, ci ha caricato di una responsabilità e di una determinazione ad andare avanti senza sosta. Fino a ieri, quando l'ultimo corpo è stato riportato in superficie. Non ci si fa mai, mai pace con quello che si vede in questi interventi. Sapere che ci sono persone intrappolate, con i familiari lì ad attenderli, ti carica di una forte responsabilità". (di Silvia Mancinelli)  

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Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.