Residenti all'erta e ristoranti pieni, al ghetto di Roma atmosfera di ricercata normalità
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Dom, Mag

Residenti all'erta e ristoranti pieni, al ghetto di Roma atmosfera di ricercata normalità

Cronaca
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(Adnkronos) - Gente in strada, musica dai ristoranti affollati di lunedì a pranzo. Ragazzi fuori da scuola e turisti sorridenti all'ombra del portico d'Ottavia: a due giorni dall'attacco dell'Iran a Israele, nel ghetto di Roma si respira

una atmosfera di ricercata normalità. "Un ebreo non deve mai aver paura, anche se tutto quello che lo circonda è spaventoso. Me lo ha insegnato mia zia, Settimia Spizzichino, l'unica donna tornata dalla retata del 16 ottobre 1943 in cui furono deportati mille ebrei - racconta all'Adnkronos Angelo Sonnino - Tutto quello che sta succedendo in questo periodo a Israele, viene riversato anche su tutti gli ebrei del mondo. Mia figlia ha 7 anni e va nella scuola qui al ghetto, sembra un carcere di massima sicurezza: non c'é differenza con Regina Coeli. Le sbarre alle finestre, i militari fuori: questa è la vita degli ebrei e dobbiamo andare avanti". 

E sulle nuove manifestazioni antisemite, sugli adesivi oltraggiosi attaccati nel quartiere Prenestino prima del derby della Capitale, dice: "L'antisemitismo c'é sempre, esce fuori in maniera dirompente quando ci sono le crisi internazionali; poi torna a calmarsi e si riattiva. Oggi è come una bomba a orologeria, vorrebbe scoppiare, ma viene fermato dalle Istituzioni. Ciò che tutela noi ebrei italiani è proprio lo Stato, che c'é sempre, fosse pure con la presenza simbolica dei carabinieri in prossimità del Lungotevere. La cosa più difficile è raccontare tutto questo ai nostri figli - continua Angelo - Alla mia cerco di non farle vivere l'angoscia, di spiegarle gli avvenimenti nel modo più simile allo stile fiabesco; con lei rido e scherzo ma è perfettamente consapevole, lo avverte. Soprattutto vede, come pure i suoi compagni, quando noi genitori, durante le ore scolastiche, facciamo un giro della zona per controllare che non ci siano persone sospette o situazioni strane". (di Silvia Mancinelli) 

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