Vaccino Covid, Ecdc: oltre metà 10-17enni europei non ha completato primo ciclo
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Vaccino Covid, Ecdc: oltre metà 10-17enni europei non ha completato primo ciclo

Cronaca
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(Adnkronos) - Più della metà dei ragazzi di età compresa tra 10 e 17 anni nell'Unione europea/Spazio economico europeo non ha ancora completato un ciclo primario di vaccinazione anti-Covid. E' uno dei dati contenuti in un rapporto tecnico dell'Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie)

sull'efficacia del vaccino Covid-19 nei 12-17enni, che include anche considerazioni provvisorie di salute pubblica sulla somministrazione di una dose booster in questa popolazione.  

Al 30 gennaio, fa il punto l'Ecdc, "l'adesione mediana al ciclo primario di vaccinazione anti-Covid tra gli adolescenti di 15 e 17 anni era del 70,9%" e tra i bambini e ragazzi di età compresa "tra 10 e 14 anni era del 34,8%", con "ampie differenze" tra i Paesi dell'Ue/See. 

La vaccinazione per le prime fasce d'età sotto i 18 anni è stata introdotta durante l'estate del 2021, circa 6 mesi dopo l'introduzione dei vaccini Covid nei Paesi Ue/See, ricordano gli esperti. Tutti i Paesi dell'area ora raccomandano l'immunizzazione dei 12-17enni e 10 nazioni raccomandano anche una dose di richiamo per i minori di 18 anni. 

BOOSTER - "I modelli matematici suggeriscono che l'impatto della somministrazione di una dose booster anti-Covid a ragazzi di età compresa tra 12 e 17 anni" comporta "una piccola riduzione (1-3%) dell'indice" di contagio "Rt nell'intera popolazione, variabile in base al livello di adesione al richiamo da parte degli adolescenti". "In questa fase", dunque, "la priorità dovrebbe essere ancora data al completamento dei cicli vaccinali primari nelle popolazioni in cui è raccomandato e alla somministrazione di booster ai gruppi prioritari, prima di considerare di offrire i richiami a 12-17enni senza patologie di base" è l'osservazione contenuta nel report tecnico dell'Ecdc sull'efficacia del vaccino Covid-19 nei 12-17enni, che include anche considerazioni provvisorie di salute pubblica sulla somministrazione di una dose booster in questa popolazione.  

"Quando si considera la possibilità di somministrare una dose di richiamo ad adolescenti che hanno completato il ciclo primario - osserva l'Ecdc riassumendo i messaggi chiave del report pubblicato oggi - i dati sul rapporto rischio-beneficio di una dose di richiamo in questa fascia di età devono essere riesaminati attentamente non appena disponibili. Inoltre, dovrebbero essere presi in considerazione la situazione epidemiologica, le priorità e gli obiettivi nazionali della campagna vaccinale anti-Covid, i livelli di copertura dei cicli primari e dei booster nei gruppi prioritari e nella popolazione generale, nonché l'equità vaccinale e le forniture di vaccini". 

L'Ecdc ha diffuso il nuovo documento alla luce delle evidenze che stanno emergendo su una diminuzione dell'immunità negli adulti dopo le 2 dosi con vaccini autorizzati, e a seguito delle richieste da parte di alcuni Stati membri. Scopo del testo è fornire un quadro di quello che si sa finora per questa fascia d'età e delineare considerazioni di salute pubblica provvisorie per il potenziale utilizzo di una dose di richiamo in questo gruppo. Per quanto riguarda il booster negli adolescenti, segnala l'Ecdc in una nota, "i dati preliminari sull'efficacia del vaccino suggeriscono un aumento della protezione contro l'infezione documentata da Sars-CoV-2 rispetto al ciclo primario. Tuttavia, al momento non ci sono informazioni sulla durata della protezione".  

MASCHERINE - Gli Stati membri dell'Ue dovrebbero "valutare" l'imposizione dell'uso di mascherine "negli spazi pubblici" nelle "aree con trasmissione di comunità" del Sars-CoV-2, "quando l'obiettivo è di limitare la trasmissione di comunità". E' uno dei "messaggi chiave" di un documento sull'uso delle mascherine come misura di salute pubblica pubblicato ieri sera dall'Ecdc di Stoccolma. 

L'Ecdc ricorda tra l'altro che l'uso "corretto" della mascherina è "importante", rammentando che va indossata in modo che "copra completamente la faccia dallo spiovente del naso al mento" e che andrebbe portata il più possibile aderente al viso. 

Se si utilizzano le cosiddette mascherine di comunità, cioè non professionali come chirurgiche e Ffp2, è bene che rispettino gli standard di efficacia nel filtraggio e respirabilità. Le mascherine di comunità non fabbricate secondo le corrette linee guida sono "meno efficaci" di quelle prodotte rispettandole. La selezione del tipo di mascherina "dovrebbe tenere conto della disponibilità e della tollerabilità, oltre che dell'efficacia", conclude l'Ecdc. 

 

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Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.