Covid, Pregliasco: "Crescita contagi da tenere d'occhio, riapertura sia prudente"
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Sab, Apr

Covid, Pregliasco: "Crescita contagi da tenere d'occhio, riapertura sia prudente"

Cronaca
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(Adnkronos) - "Ormai queste aperture sono attese, desiderate, volute, improcrastinabili. Io credo che vadano attuate con un occhio a questa situazione" di crescita dei contagi da coronavirus "che non è solo italiana, come vediamo dall'ultimo rapporto Oms, che evidenzia come incrementi di casi Covid si siano registrati in diverse

regioni, dall'Europa al Pacifico occidentale e all'Africa. Non dico che sia necessario rallentare. Ma non farei come l'Inghilterra, che ha aperto il rubinetto dell'acqua calda tutto d'un botto come hanno voluto fare per scelta politica, una scelta che ci sta. Ma noi facciamolo con una 'roadmap' che dica questi sono gli step da confermare sulla base dell'andamento epidemiologico". E' la visione del virologo dell'università di Milano, Fabrizio Pregliasco.  

"In Europa - spiega all'Adnkronos Salute - hanno numeri molto alti Germania, Francia e Paesi Bassi, anche se per ora non c'è un aumento dei decessi, dato che va considerato in una riflessione su un eventuale scelta di procrastinare alcune riaperture in funzione di quello che è il potenziale rischio di incremento dei morti. Cosa che si vedrà con chiarezza fra una decina di giorni, visto il ritardo con cui si muove il dato dei decessi rispetto ai contagi". Aprire tutto insieme, prosegue, "è una possibilità, perché quello che ormai si è capito è che avremo probabilmente un andamento endemico di questo virus, quindi dovremo conviverci".  

"A mio avviso, però, dovremmo procedere con buonsenso - conclude - aprendo fino a che la temperatura è giusta, altrimenti ci si scotta. Con questa metafora dell'acqua calda mi riferisco al numero dei contatti. All'apertura nel numero di contatti, perché dobbiamo sapere che ogni contatto interumano ha una sua probabilità di determinare un'infezione. Quello che è stato fatto come tentativo in Italia ed Europa è stato mitigare e quindi ridurre la quantità delle interazioni sociali, per ridurre le probabilità d'infezione. Sono state decisioni politiche difficili. Ma bisogna regolare la quantità di contatti. Se apriamo completamente il rubinetto è chiaro che abbiamo un rimbalzo di casi molto più rapido e credo che non valga la pena attuarlo, mentre vale la pena seguire quella prassi più prudente".  

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