Di sera sale il vuoto da dentro. Esplode come un infinito pieno di significato che è tutto il mondo perduto e che coltiviamo dentro di noi.
Come da un oceano, il vuoto sale
Lo teniamo nascosto senza volerlo. Perché lì è il suo posto. Stelle marine che accadono e rivengono alla luce come da profondi abissi, mentre le stelle siderali si affacciano allo sguardo restando lì dove sono. È tutto un tremolio, tenero riverbero ciò che accade dentro e sopra di noi. Forse anche intorno a noi. Tutto è mare e risacca che parte da una valle profonda e lontana per spaccarci in chi siamo e in chi sembriamo. Forse ciò che sembriamo è il riflesso delle stelle remote che conserviamo dentro, il bagaglio di tutto il nostro viaggio che ci stacca continuamente da quanto accade fuori di noi.
Viviamo in un film e pochi lo sanno. Noi vediamo noi stessi da un'isola pelagica che dimora oltre le nubi, senza poter intervenire se non dall'interno. Riducendo così l'antica frattura tra il sopra e il sotto, tra il dentro e il fuori. Tra i due oceani.