Scoperta lettera inedita di Giacomo Casanova a Cambridge
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Sab, Mag

Scoperta lettera inedita di Giacomo Casanova a Cambridge

Cultura
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Una lettera inedita di Giacomo Casanova (1725-1798), che rispondeva piccato all'insistenza del nipote Carlo che gli aveva chiesto del denaro, definendolo "pazzo scapestrato, impertinente, insolente", è stata scoperta nella biblioteca del Trinity College dell'Università di Cambridge, in Gran Bretagna, all'interno di un’edizione ottocentesca delle memorie dell'avventuriero e libertino veneziano.

(Crediti: The Master and Fellows of Trinity College Cambridge)
(Crediti: The Master and Fellows of Trinity College Cambridge)

 

La notizia del ritrovamento è stata annunciata dalla filologa triestina Maria Giovanna De Simone, che dal 2014 è in servizio alla Wren Library, ovvero la biblioteca che racchiude le 80 mila edizioni antiche e i 2 mila manoscritti del Trinity College.

Datata 2 dicembre 1791, la lettera fu scritta dal castello di Dux, in Boemia (oggi Duchov, Repubblica Ceca), dove Casanova, a corto di denaro e ormai acciaccato, era stato assunto sei anni prima come bibliotecario dal conte Joseph Karl Emmanuel von Waldstein. La missiva è indirizzata al nipote Carlo, figlio di Giovanni, il fratello che si era trasferito a Dresda assieme alla madre Zanetta e con il quale Giacomo manterrà rapporti altalenanti e piuttosto freddi. Il giovane era stato così improvvido da chiedere denaro allo zio, cosa da non fare nei confronti di chi ne è sempre a corto.

Scrive Casanova: "Voi mi avete scritto una lettera da pazzo scapestrato impertinente, insolente e mal onesta che mai creditore scrisse a debitore, che mai nipote scrisse a zio. Qual mai fu l'effetto che la vostra vuota e ignorante testa pretese di ritrarre dalle ingiurie che mi dite in quella lettera?". E poi, dopo aver precisato di non avergli mai dato le bastonate che avrebbe invece meritato, aggiunge: "Ditemi se eravate ubriaco quando avete scritto quella lettera". Scrive di essere pronto a rimandargliela: «Spero che rileggendola avrete quella vergogna che, impudente, non avete avuto a scrivermela". Qualche riga oltre la sfuriata, però, emerge che in effetti Giacomo Casanova doveva a Carlo ancora venti dei quaranta talleri che gli erano stati prestati e poi si parla di una cambiale di cui dice di non ricordarsi, ma senza escludere che effettivamente esistesse. "Voglio finire la mia lettera dandovi un buon consiglio - conclude Casanova - cambiate di condotta avanti che vostro padre paghi alla natura il grande inevitabil debito, o prevedetevi miserabile fino alla morte. Cominciate intanto a disporvi di palesargli tutti gli imbrogli in cui vi siete immerso".

La lettera sconosciuta è arrivata al Trinity College dentro uno dei cinque volumi di un'edizione pirata delle "Memorie" di Casanova, la cosiddetta Busoni, stampata nel 1833 con indicazione Bruxelles, che prende il nome dal giornalista Philippe Busoni. L'opera fa parte della collezione Crewe, 7.500 volumi donati al Trinity College nel 2015 dalla duchessa di Roxburghe; la loro catalogazione è tuttora in corso. Si tratta di una collezione ricca di sorprese per i bibliotecari impegnati a renderla accessibile al pubblico tramite i progetti di ricerca, catalogazione e digitalizzazione.

(di Paolo Martini)

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