'Recycling Beauty', in Fondazione Prada la bellezza da riciclare
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Sab, Mag

'Recycling Beauty', in Fondazione Prada la bellezza da riciclare

Cultura
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Si può riciclare l'arte antica? O meglio, riadattarla e trasformarla per un nuovo uso? E' l'interrogativo che fa da fil rouge a ‘Recycling Beauty', la nuova mostra allestita negli spazio di Fondazione Prada, a Milano, a cura di Salvatore Settis e Anna Anguissola con Denise La Monica, in calendario fino al 27 febbraio prossimo.

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Un progetto allestitivo ideato da Rem Koolhaas/Oma, interamente dedicato al tema del riuso di antichità greche e romane in contesti post-antichi, dal Medioevo al Barocco. La premessa è doverosa prima di iniziare la visita: dimenticate il concetto di classico inteso come eredità ancorata strettamente al passato ma consideratelo capace di lasciare il segno sul vostro presente e futuro, concependolo in una prospettiva differente.

“Entrando nella mostra ci si accorge che non c’è un incipit ma è una collezione di storie, di oggetti, ciascuno qualcosa da raccontare - spiega Salvatore Settis - ogni storia è diversa ma ognuna ha qualcosa in comune l’altra e il riuso è storia generale che le contiene tutte”. Ecco che il patrimonio antico, e in particolare quello greco-romano, diventa, per usare le parole di Settis, “una chiave di accesso alla molteplicità delle culture del mondo contemporaneo”. 'Recycling Beauty' si focalizza sul momento in cui il pezzo antico abbandona la propria condizione iniziale o di rovina e viene riattivato, acquistando nuovo senso e valore grazie al gesto del riutilizzo.

Il progetto espositivo, concepito da Rem Koolhaas/Oma con Giulio Margheri, si sviluppa in due edifici della Fondazione, il Podium e la Cisterna. Centrale, nel percorso espositivo, è la statua colossale di Costantino (IV sec. d.C.), una delle opere più importanti della scultura romana tardo-antica, alla quale sono dedicate due sale della Cisterna. Nella sala si trovano i due monumentali frammenti marmorei, la mano e il piede destro, normalmente esposti nel cortile del Palazzo dei Conservatori a Roma, accostati a una ricostruzione del Colosso in scala 1:1, mai tentata prima.

Il progetto è il risultato di una collaborazione tra i Musei Capitolini, Fondazione Prada e Factum Foundation, la cui supervisione scientifica è stata seguita da Claudio Parisi Presicce, sovrintendente Capitolino ai Beni Culturali e al termine della mostra, il Colosso verrà esposto ai Musei Capitolini. Nel Podium, invece, un paesaggio di plinti bassi permette di percepire i pezzi esposti come un insieme, mentre le strutture simili a postazioni di lavoro incoraggiano un esame più ravvicinato grazie alla presenza di sedie da ufficio.

Interessante come il concetto del riciclo non si limiti alle sole opere ma sia applicato a 360 gradi: alcune parti provengono infatti da materiali di precedenti mostre ospitate alla Fondazione Prada come le basi in acrilico, ad esempio, utilizzate per la prima volta nel 2015 per 'Serial Classic', aggiungendo una dimensione spaziale al tema chiave di 'Recycling Beauty'. Il percorso ospita oltre sessanta opere d’arte provenienti da collezioni pubbliche e musei italiani e internazionali come Musée du Louvre di Parigi, Kunsthistorisches Museum di Vienna, Ny Carlsberg Glyptotek di Copenhagen, Musei Capitolini, Musei Vaticani e Galleria Borghese di Roma, Gallerie degli Uffizi di Firenze e Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

Una menzione speciale la meritano il Moro Borghese e La Zingarella, una coppia di opere di età barocca ricomposte a Roma dal francese Nicolas Cordier mescolando frammenti antichi a parti di sua creazione. Le due statue erano insieme dal primo Seicento nella collezione del cardinale Scipione Borghese, mentre oggi il Moro è al Musée du Louvre a Parigi e La Zingarella alla Galleria Borghese a Roma. In Fondazione Prada tornano finalmente a dialogare.

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Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.