Sostenibilità, Cristallo (Camst Group): "Per innovare abbattere paradigma dello status quo"
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Ven, Mag

Sostenibilità, Cristallo (Camst Group): "Per innovare abbattere paradigma dello status quo"

Economia
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(Adnkronos) - Per innovare bisogna uscire dal paradigma dello status quo, da quello che ‘si è sempre fatto’. Parte da qui Gianluca Cristallo, responsabile innovazione di Camst Group, azienda di ristorazione e facility services, nel suo intervento all’incontro ‘La sostenibilità integrata della filiera

cooperativa nel food’, organizzato da Legacoop nell’ambito di Ecomondo, la fiera sulla transizione energetica e l’economia circolare che si è conclusa ieri a Rimini. 

“Ogni progetto di innovazione nasce da un problema -spiega Cristallo -, dalla necessità di avere un certo tipo di cambiamento. Nasce soprattutto dalle domande”. E negli ultimi anni la domanda di sostenibilità “è diventata sempre più importante; i goals Onu sono diventati fondamentali, anche per chi si occupa di innovazione”, sottolinea il responsabile Camst, senza dimenticare che “i migliori progetti sono quelli dove i tre perni della sostenibilità economica, ambientale e sociale riescono a convivere”. 

Una delle esigenze principali nel settore Horeca, in cui opera Camst Group, è quella di ridurre degli sprechi: l’azienda produce 88 milioni di pasti al giorno in 2mila strutture sparse sul territorio, ed è attiva anche in un campo come quello delle pulizie e manutenzione che richiedono grandi quantitativi di acqua e l’impiego di prodotti chimici. 

Cambiare le cose è possibile. Cristallo nel suo intervento ha raccontato tre progetti realizzati da Camst Group puntando a obiettivi di sostenibilità e che nascono da percorsi di innovazione, o per meglio dire di “open innovation”, per i quali ‘la miccia’ spesso viene da fornitori, clienti, ricerca universitaria, start up. 

Il primo progetto mirava alla riduzione dell’uso dell’acqua, storicamente molto elevato, nei processi di sanificazione che riguardano le forniture soprattutto per scuole, aziende e ospedali. La soluzione è venuta da un fornitore: utilizzare panni in microfibra. Soluzione che Camst ha mutuato nella propria attività, incontrando resistenze iniziali legate all’abitudine, ma che sono state superate dimostrando che la novità funziona meglio del sistema precedente. In questo caso, sottolinea Cristallo, “l’innovazione ha portato un grande risparmio idrico, che noi misuriamo in piscine olimpioniche’’. 

Il secondo progetto riguarda gli asset inutilizzati, la domanda era come poterli sfruttare. Grazie a una innovation call, “è nato Riuuso, il primo marketplace interno che consente di riutilizzare le attrezzature inutilizzate all’interno delle 2mila strutture aziendali, in un’ottica di simbiosi industriale ed economia circolare, una cosa molto utile in un momento di crisi”, spiega Cristallo che aggiunge: “La nostra esperienza di condivisione interna può essere un valore di condivisione anche all’interno della filiera cooperativa in aziende dello stesso settore o che possono usare attrezzature simili”. 

Il terzo progetto, infine, si è focalizzato sullo spreco della plastica, un ambito delicato visto il grande utilizzo del monouso di plastica nella ristorazione. Camst dunque ha lanciato “un kit di posate in acciaio, una sorta di schiscetta, nella logica del riutilizzo che permette di tornare a buone pratiche”. 

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Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.