Spazio, l'astrofisica Caraveo: "Le previsioni del tempo servono anche nell'universo"
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Sab, Mag

Spazio, l'astrofisica Caraveo: "Le previsioni del tempo servono anche nell'universo"

Economia
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(Adnkronos) - Le previsioni del tempo "servono anche nell’universo" perché "quando il Sole ci 'parla'" difficilmente "una tempesta solare potrà farci male, ma potrebbe danneggiare i satelliti, come ha scoperto a sue spese Starlink". A indicarlo è l'astrofisica Patrizia Caraveo che, in un suo intervento su

StartupItalia spiega alcune manifestazioni del Sole. "noi viviamo con una stella che ci fornisce tutta l’energia della quale abbiamo bisogno" tuttavia, "non possiamo dire di conoscere a fondo il comportamento del Sole sia quando è calmo, sia quando produce fantasmagoriche esplosioni che liberano fiumi di particelle".  

"In gergo si chiamano CME per Coronal Mass Ejection e, pur enormi, sono fenomeni che interessano solo una frazione della superficie del Sole. Sono collegate alle macchie solari che costituiscono un indicatore facilmente misurabile dell’attività del Sole, una stella che ha un ciclo di circa 11 anni durante il quale il numero di macchie presenti sulla superficie del Sole oscilla tra 0 e molte decine. In questo momento il Sole si sta avvicinando al massimo del ciclo solare numero 25 e quindi le macchie sono numerose e le CME sono frequenti" scrive Caraveo.  

L'astrofisica ricorda in altro passaggio del suo intervento che "le particelle solari possono interferire con le linee di alta tensione mettendo fuori uso i trasformatori e causando estesi black-out, oppure possono danneggiare i molti satelliti in orbita, che noi utilizziamo continuamente e dai quali dipende la gestione della nostra economia". "Benché il Sole sia una stella tranquilla, gli eventi estremi non sono mancati. La storia solare degli ultimi due secoli annovera tre tempeste molto intense, registrate nell’arco di appena 60 anni, che oggi avrebbero conseguenze devastanti" evidenzia la scienziata ricordando che "la storia solare degli ultimi due secoli annovera tre tempeste molto intense, registrate nell’arco di appena 60 anni, che oggi avrebbero conseguenze devastanti". 

Caraveo ricorda "l’evento di Carrington del settembre 1859, quando i telegrafisti raccontarono di avere preso la scossa", la tempesta "del febbraio 1872, quando le aurore arrivarono fino a Bombay e le comunicazione telegrafiche e via cavo sottomarino furono interrotte per molte ore, e di quella del maggio 1921 che distrusse il sistema di segnalazione del Central Railroad di New York. Un telegrafo prese fuoco e originò un incendio che distrusse l’edificio del Central New England Railroad station". Danni, scrive Patrizia Caraveo, "che all’epoca fecero scalpore ma che sono poca cosa rispetto a quello che potrebbe succedere oggi. Nel 1989, una tempesta magnetica molto meno intensa ha mandato KO il Canadian Hydro Quebec System con ripercussioni anche su New York. Ma quelli che corrono i pericoli maggiori sono gli astronauti in orbita e, in futuro, impegnati in lunghi viaggi interplanetari".  

"Per evitare conseguenze spiacevoli, meglio tenere il Sole sotto stretta sorveglianza per poter prevedere che tempo farà nello spazio. E’ una nuova disciplina nota come Space Weather che nessun operatore né terrestre né spaziale può permettersi di ignorare" avverte. "Senza voler fare inutili allarmismi, il nostro mondo - osserva l'astrofisica - non si può permettere di farsi trovare impreparato dal momento che non ci sono abbastanza trasformatori di ricambio per evitare estesi black out che avrebbero conseguenze pesantissime. Occorre sapere quando arriveranno le particelle e isolare in modo preventivo gli impianti in modo da evitare che si danneggino". 

"Anche la nostra atmosfera 'risponde' all’attività del Sole e, quando viene investita da queste ondate di energia, si gonfia. Lo ha scoperto a proprie spese nel febbraio 2022 Space X che aveva lanciato un gruppo di satelliti della costellazione Starlink senza considerare che l’atmosfera era stata perturbata da una modesta tempesta solare che l’aveva fatta espandere. Niente di spettacolare, ma sufficiente per distruggere 40 dei 49 satelliti delle appena lanciati. Morale: mai dimenticarsi di consultare le previsioni del tempo nello spazio" conclude la scienziata. 

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