Riforma del Gioco d'Azzardo 2024: Critiche e Preoccupazioni da Parte di Pvr.Bet
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Sab, Apr

Riforma del Gioco d'Azzardo 2024: Critiche e Preoccupazioni da Parte di Pvr.Bet

Economia
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(Adnkronos) - In collaborazione con: Pvr.bet 

Con un colpo di coda a fine anno degno dei migliori thriller, ecco che il governo, con le nuove proposte delle Manovra 2024, punta a rivoluzionare completamente il mondo del gioco legale in Italia. 

Da un forte aumento del costo delle concessioni, all’istituzione di un

vero e proprio albo per i punti vendita ricariche, il nuovo decreto attuativo allo studio del Ministero dell’Economia potrebbe sconvolgere un settore che già con il Covid ha avuto la sua buona dose di problemi. 

Ma non solo! La nuova manovra non si limiterebbe al mondo fisico ma anche all’online, con tanti operatori in attesa di capire quale sarà il futuro. 

Per mettere un po’ di ordine e provare a far chiarezza sulla nuova riforma del gioco 2024, abbiamo chiesto al tributarista Francesco Cannatella, specializzato nell’assistenza fiscale e commerciale per apertura di centri scommesse PVR, quale potrebbe essere l’impatto della riforma, i rischi e le nuove opportunità. 

 

 

 

ADNK: Benvenuto Francesco, iniziamo con la il fare un po’ di chiarezza: dal suo punto di vista, come responsabile fiscale di www.Pvr.Bet, qual è l'impatto principale che la riforma avrà sul settore? 

Francesco Cannatella: La mia valutazione, è che la riforma sembra essere palesemente orientata a favore dei pochi big del mercato, con una evidente intenzione di escludere i piccoli concessionari. Questo solleva preoccupazioni in quanto molti di questi piccoli concessionari svolgono un ruolo significativo, non solo nel canale online, ma anche attraverso il canale promozionale dei PVR anch'esso tassato e limitato nel suo ruolo. 

ADNK: Lei menziona l'aumento degli oneri per i PVR, specialmente legati alle 

ricariche. Può approfondire questo aspetto e spiegarci il perché? 

Francesco Cannatella: La mia critica si basa sulla mancanza di comprensione del motivo per cui i PVR dovrebbero avere autorizzazioni legate alla pubblica sicurezza e l'iscrizione ad Albi, considerando che essi non raccolgono direttamente o indirettamente scommesse ma si limitano come noto a promuovere i prodotti di gioco ed effettuare ricariche. 

ADNK: Si parla anche della gestione a doppio canale da parte delle concessionarie. Può spiegarci le difficoltà che questa situazione può comportare per i concessionari, in particolare per quelli di dimensioni più ridotte? 

Francesco Cannatella: Gestire sia il canale online che il canale promozionale dei PVR è stato cruciale per i concessionari, soprattutto quelle di dimensioni più ridotte, contribuendo negli anni significativamente alla raccolta. Tuttavia, la riforma sembra non aver strutturato la norma per favorire le skin, privando così i piccoli concessionari della possibilità di continuare a raccogliere per conto dello Stato, che già beneficia di un gettito erariale del 24%, oltre all'ulteriore 3% proposto nella bozza. 

ADNK: Qualcuno sostiene che la riforma non favorisca la tutela del gioco legale o la prevenzione della ludopatia. Può spiegare come questa riforma potrebbe favorire i canali illegali? 

Francesco Cannatella: Ridurre le possibilità di ottenere concessioni di Stato a pochi eletti potrebbe ridurre la concorrenza e l'offerta di gioco legale. Questo potrebbe, secondo la mia valutazione, incentivare i giocatori a rivolgersi al canale illegale, a discapito delle aziende legittime che operano nel settore dell'online gaming. La mia preoccupazione è che ciò possa favorire il gioco illegale a discapito del gioco responsabile.  

ADNK: Grazie per la risposta chiara. Ultima domanda: come pensa che il settore possa affrontare queste sfide e quali miglioramenti potrebbero essere apportati alla riforma per garantire una maggiore equità? 

Francesco Cannatella: Per affrontare queste sfide, è imperativo riesaminare la struttura della riforma per favorire una competizione più equa. Potrebbe risultare benefico aprire la possibilità di implementare l’uso delle skin, consentendo così ai piccoli concessionari di operare sotto la concessione di attori economicamente più solidi, magari attraverso accordi specifici. 

Infine, una maggiore trasparenza normativa ed un coinvolgimento più attivo degli operatori nella progettazione delle riforme sono elementi fondamentali per migliorare complessivamente l'equità del sistema e la tutela della ludopatia. 

Ad oggi si tratta solo di una bozza, ma il Governo sembra lanciato. Non ci resta che aspettare la prossima discussione in aula per capire se vi saranno modifiche o ripensamenti. Per ora la bomba è sganciata, tutto il settore resta con il fiato sospeso. 

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Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.