Fringe benefit 2024, bonus ai dipendenti fino a 2.000 euro: regole e novità
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Fringe benefit 2024, bonus ai dipendenti fino a 2.000 euro: regole e novità

Economia
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(Adnkronos) - Fringe benefit più generosi nel 2024 per i lavoratori dipendenti. 

La Legge di Bilancio ha incrementato il valore massimo concedibile dalle aziende, passato dai 258,23 euro del 2023 ai 1.000 euro previsti per l’anno in corso.  

Per i lavoratori dipendenti con figli a carico, la soglia dei

fringe benefit esenti sul fronte fiscale e contributivo passa dai 3.000 euro riconosciuti nel 2023 ai 2.000 euro previsti dal 1° gennaio e fino alla fine del nuovo anno.  

Tra le novità però non solo i limiti massimi: nell’elenco delle somme che i datori di lavoro potranno riconoscere ai propri dipendenti restano quelle erogate per il rimborso delle bollette di luce, acqua e gas, ed entrano quelle a copertura delle spese d’affitto e degli interessi sul mutuo relativo all’abitazione principale. 

 

 

Per prima cosa è bene evidenziare che i fringe benefit rientrano tra le misure di welfare aziendale e si tratta generalmente di importi aggiuntivi, rispetto all’ordinaria retribuzione, riconosciuti per l’utilizzo di beni e servizi. 

Sul fronte fiscale, per i fringe benefit è previsto un regime agevolato: il loro valore non concorre alla formazione del reddito imponibile del lavoratore ed è quindi esente ai fini IRPEF e ai fini contributivi. 

La Legge di Bilancio 2024 è intervenuta sul valore massimo erogabile per ciascun dipendente e a decorrere dal 1° gennaio i limiti sono così fissati: 

● 1.000 euro per la generalità dei lavoratori dipendenti; 

● 2.000 euro per i lavoratori dipendenti con figli a carico. 

Per quel che riguarda i dipendenti con figli, il valore massimo concedibile scende quindi rispetto alla scorsa annualità. Restano in ogni caso invariati i parametri per verificare chi ha diritto al bonus fino a 2.000 euro. 

Si ricorda che si considerano a carico i figli titolari di redditi non superiori alla soglia di 2.840,51 euro, valore che sale a 4.000 euro fino al compimento dei 24 anni. La verifica del limite reddituale andrà effettuata alla fine dell’anno. 

Così come già previsto anche lo scorso anno, per la fruizione dei fringe benefit con limite più elevato vanno considerati anche i figli nati fuori dal matrimonio riconosciuti, quelli adottati o affidati. 

 

 

Le forme più comuni di fringe benefit riconosciuti dalle aziende ai lavoratori sono i buoni pasto o le auto aziendali. 

Sono tuttavia diverse le forme di retribuzione in natura che il datore di lavoro può scegliere di erogare ai propri dipendenti nell’ambito delle misure di welfare aziendale. 

Prestiti aziendali, buoni per i trasporti, o più in genere buoni acquisto rientrano nella categoria dei fringe benefit erogabili entro i limiti di 1.000 o 2.000 euro per il 2024. 

Per l’anno in corso è confermata inoltre la possibilità per le aziende di riconoscere direttamente in busta paga anche importi aggiuntivi per il pagamento o il rimborso delle bollette di luce, acqua e gas. 

Debuttano inoltre i fringe benefit anche per le spese legate all’affitto o al mutuo contratto per l’abitazione principale. Le aziende potranno quindi riconoscere importi aggiuntivi rispetto all’ordinaria retribuzione anche per la copertura dei canoni di locazione e degli interessi passivi sul mutuo, per effetto delle novità previste dalla Legge di Bilancio 2024. 

 

 

Sul fronte dei beneficiari dei fringe benefit è bene evidenziare che non esiste un obbligo di erogazione per le aziende. 

Essendo misure ricomprese nell’ambito del welfare aziendale, è a libera scelta del datore di lavoro che può essere stabilito se, in quale misura e nei confronti di quali lavoratori riconoscere i benefici aggiuntivi nella forma di beni, rimborsi o servizi fruibili. 

Dal bonus bollette al rimborso delle spese di affitto e mutuo per l’abitazione principale, la Legge di Bilancio 2024 non ha quindi introdotto un’agevolazione per la generalità dei dipendenti, ma ha esclusivamente esteso regole e limiti per l’applicazione della normativa in materia di esclusione delle somme dal reddito imponibile dei lavoratori. 

Considerando quindi che il budget da stanziare è a carico delle aziende, saranno queste a decidere le misure da mettere in campo in favore dei propri dipendenti. L’erogazione dei fringe benefit resta quindi una scelta datoriale e non un diritto generalizzato per tutti. 

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Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.