Cibo sostenibile: cosa mangeremo domani?
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Sab, Apr

Cibo sostenibile: cosa mangeremo domani?

Economia
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(Adnkronos) - La domanda che molti si pongono sempre più spesso è cosa mangeremo domani. La risposta potrebbe essere: qualunque alimento purché sia a basso impatto ambientale e anche sociale. In effetti, la questione del cibo sostenibile non riguarda soltanto scelte di gusto personale o capacità nutritive degli

alimenti, ma anche le conseguenze dirette o indirette che la produzione degli alimenti ha sul delicato equilibrio del Pianeta e del vivere sociale. Una questione di portata globale sottolineata anche da alcuni dati, uno su tutti: secondo la FAO, il 31% delle emissioni di gas serra generate da attività umane è riconducibile ai sistemi agroalimentari. In fatto di cibo sostenibile oggi sembrano prevalere due correnti principali. Da una parte, quella guidata dall’innovazione che sta portando alla graduale introduzione di alimenti del tutto inediti rispetto a quelli tradizionali, almeno per quanto riguarda il mondo occidentale. Dall’altra, una sorta di ritorno alle origini ovvero alla reintroduzione o comunque alla salvaguardia di tecniche agricole e di produzione alimentari più tradizionali, biologiche e per questo meno impattanti sull’ambiente.  

Le alghe sono sicuramente tra gli alimenti a minor impatto ambientale potendo essere coltivate praticamente ovunque, con un ridottissimo dispendio energetico ed emissioni molto contenute. A livello nutritivo, è un alimento ricco di Sali minerali e vitamine che può essere aggiunto a molti altri alimenti. La coltivazione di alghe inoltre potrebbe ridurre le colture terrestri e quindi limitare le emissioni complessive di gas serra dovute all’agricoltura. Uno dei super alimenti prodotti grazie all’innovazione tecnologica è la carne coltivata ovvero quella prodotta in laboratorio grazie all’innesto di cellule staminali di animali vivi e sani che vengono fatte proliferare in appositi bioreattori. Una produzione che, se applicata su larga scala, porterebbe alla drastica riduzione dei gas serra e del consumo di acqua degli allevamenti intensivi, pur comportando consumi energetici non indifferenti. Oltre alla carne allevata, sono gli insetti uno dei potenziali alimenti del futuro di cui ultimamente si parla di più. In diverse aree del mondo sono già consumate diverse specie di insetti in quanto fonte di proteine ad alta qualità, paragonabili a quelle di carne o pesce. Le criticità con riferimento agli insetti, oltre alle questioni etiche e di gusto soprattutto per popolazioni non abituate al consumo di questo genere di alimento, riguardano l’ambito igienico-sanitario legato a grandi quantità di insetti allevate in modo intensivo per la successiva trasformazione alimentare. 

Un altro degli alimenti più consumati a livello globale, il riso, è stato recentemente, per così dire, rivisitato per dare vita a una sorta di alimento ibrido tra cereale e carne, ovvero un riso proteico che al suo interno contiene una percentuale di cellule di manzo (circa l’8% del totale dell’alimento). Il contenuto di carne cresce proprio all’interno del chicco di riso grazie a una tecnica di impianto di cellule bovine muscolari e adipose che alla fine, a quanto pare, conferiscono anche un retrogusto di carne al riso stesso. Insomma, una sorta di super alimento che non solo ha un livello nutrizionale più completo rispetto al riso tradizionale, ma che contribuisce a ridurre drasticamente l’impatto ambientale. Se infatti per 100 g di proteine prodotte con il riso proteico vengono emessi poco più di 6 kg di CO2, per produrre la stessa quantità di proteine da carne bovina le emissioni di CO2 salgono a quasi 50 kg. Ad oggi, il riso ibrido è solo in fase di sperimentazione e dunque mancano del tutto i responsi del mercato e del mondo gourmet, ma le sue potenzialità possono essere importanti anche in ottica di contrasto alla fame nel mondo. 

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Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.