Food: la stella di Aroma traina la ripresa post-covid
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.
06
Lun, Mag

Food: la stella di Aroma traina la ripresa post-covid

Economia
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times

(Adnkronos) - Un affaccio d’eccezione, su uno dei monumenti più iconici d’Italia e del mondo, il Colosseo: ma la location non è il solo motivo per cui il ristorante Aroma, sito al roof del seicentesco Palazzo Manfredi all’inizio di via Labicana, dopo la fase d’arresto del covid è diventato un punto

di riferimento della dolce vita gastronomica romana con le prenotazioni che in alta stagione per pranzo e cena prevedono una lista d’attesa da uno a tre mesi. Molto si deve infatti alla stella Michelin che si è aggiudicato da qualche anno lo chef Giuseppe Di Iorio che oggi, per la Manfredi Fine Hotels Collection, ricopre il ruolo di Executive Chef e Brand Ambassador per i progetti di ristorazione di tutte le nuove aperture della compagnia, come le recenti Rhinoceros Le Restau (palazzo Fendi di fronte al teatro Marcello) e Ogr Torino. "Oggi ad Aroma i clienti sono molti di più che prima del covid e non si tratta solo di turisti o ospiti delle suite che ospita il palazzo– racconta Di Iorio – ci sono anche tanti italiani: un afflusso che ha fatto sì che dal 3 dicembre scorso abbiamo inaugurato per la cena la ‘doppia seduta’" un ‘secondo turno’ che inizia intorno alle 21,30 e che è prediletto soprattutto dai clienti italiani. 

A supporto del lavoro dello chef nella cucina di Aroma, arriva nel 2020 il resident Chef Fabio Sangiovanni, campano, classe 1985 che dopo tante esperienze tra Napoli, Capri e Roma, realizza piatti in cui sapori e armonie vengono potenziati in un sapiente gioco di contrasti. Sempre scrupolosamente all’insegna della mediterraneità. "Mantengo la fierezza di appartenere a una terra, quella napoletana, che è generosa di prodotti eccellenti, eredità e cultura, di ingredienti favolosi che trovavo lì, a pochi passi da casa". Ingredienti a km zero, come il pomodorino piennolo del Vesuvio che in una delle poche commistioni con l’alta cucina internazionale Sangiovanni propone a mo’ di salsa accanto a uno dei pesci più pregiati al mondo, pescato nell’oceano subantartico australiano, il Glacier 51, baccalà per palati fini servito con burro bianco al sesamo e misticanza. La cura del particolare pervade tutta la proposta culinaria: dagli antipasti che per la degustazione pesce comprendono veli di ricciola marinati alla rosa, puntarelle e lampone per proseguire all’insegna del contrasto con il sapore sapido di un tagliolino alle vongole, limone candito, aglio orsino e cenere affumicata, che i più tradizionalisti possono far seguire da un rombo alla brace servito con taccole. 

Le proposte e gli abbinamenti sono tanti e se i prezzi non sono per tutte le tasche neppure rendono del tutto proibitiva l’esperienza: i menu degustazione partono dai 160 euro (bevande escluse). La carta del ristorante si suddivide in quattro differenti menù degustazione (Corinzio, Ionico, Dorico e Colle Oppio) che offrono diverse interpretazioni sul prodotto con l’unico denominatore che riporta ad ingredienti e terre bagnate dal mare nostrum ma non solo. Aroma, nel cuore dell'antica capitale di un Impero che non conosceva confini, dà vita ad una cucina di inclusione, risultato di un variopinto melting pot di gusti e culture di tutto il mondo. 

Artefice del progetto ancora una volta è una catena bandiera del made in Italy nell'arte del ricevere, la Manfredi Fine Hotels Collection, di proprietà dei conti Goffredo e Leonardo Ceglia Manfredi. Il gruppo, che un anno fa ha acquisito la gestione di Rhinoceros 'Le Restau’ per farne uno spazio gastronomico di alto livello, è diventato a pieno titolo protagonista dell’accoglienza romana da qualche tempo tornata all'effervescenza del passato. E che in molti casi vede protagonista grandi gruppi internazionali. 

Non è così nel caso della Manfredi il cui concept alla base di tutte le proprietà è “the View”, la vista sugli scenari unici della Grande Bellezza italiana, da Capri, con gli iconici Faraglioni, a Roma con il Colosseo. Di fronte all’Anfiteatro Flavio sorge la dimora storica acquisita dalla famiglia, il Palazzo Manfredi Small Luxury Hotel all'angolo sulla via Labicana con vista sul Ludus Magnus (la palestra dei gladiatori) e sul Colosseo, e il suo stellato Aroma RoofTop Restaurant. A Capri c'è il Punta Tragara Small Luxury Hotel. Disegnata da Le Corbusier, la villa ospita il ristorante stellato Le Monzù mentre nel borgo, a due passi dalla celebre Piazzetta, il Gruppo conta il ristorante Mammà. 

Ho scritto e condiviso questo articolo
Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.