Ecuador, rapito chef italiano: portato via da commando di 5 uomini
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.
06
Lun, Mag

Ecuador, rapito chef italiano: portato via da commando di 5 uomini

Esteri
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times

(Adnkronos) - E' Panfilo Colonico, detto Benny, chef originario di Sulmona, in Abruzzo, il cittadino italiano rapito in Ecuador. Secondo quanto riferito dai media locali, Colonico, proprietario del ristorante "Il sabore mio", è stato sequestrato venerdì alle 16.30 ora locale da un commando di uomini armati che hanno fatto

alternate text

 

irruzione nel suo ristorante a Guayaquil, situato nel centro commerciale Garzocentro. Un video delle telecamere di sorveglianza diventato virale sui sociali mostra l'italiano portato via da due presunti rapitori con indosso divise della polizia, mentre altri tre uomini avrebbero aspettato fuori. 

La Polizia ha comunicato che le sue unità specializzate "stanno lavorando per localizzare la vittima e arrestare i responsabili" del rapimento. Lo scorso gennaio, ricorda la stampa di Quito, Colonico era stato coinvolto in una sparatoria avvenuta nei pressi del centro commerciale, nella quale nessuno era rimasto ferito, e che sarebbe avvenuta dopo una trattativa per un pick-up. 

Colonico era arrivato in Ecuador il 12 marzo del 2020 per un viaggio di turismo, ma a causa del lockdown era stato costretto a rimanere nel Paese sudamericano, dove aveva deciso di aprire un ristorante. L'ambasciata italiana a Quito, in raccordo con il ministero degli Esteri, sta seguendo la vicenda.  

Ho scritto e condiviso questo articolo
Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.