Lo scrittore Lilin: ''Escluso ruolo Putin, Prigozhin fatto fuori da Shoigu''
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Sab, Mag

Lo scrittore Lilin: ''Escluso ruolo Putin, Prigozhin fatto fuori da Shoigu''

Esteri
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(Adnkronos) - Non il presidente russo Vladimir Putin, ma il ministro della Difesa Sergei Shoigu avrebbe dato l'ordine di assassinare il leader di Wagner Yevgeny Prigozhin. E non il suo tentativo di marciare su Mosca esattamente due mesi fa, ma

Lo scrittore Lilin: ''Escluso ruolo Putin, Prigozhin fatto fuori da Shoigu''

 

la sua sfida aperta ai vertici militari sarebbero stati i motivi per cui Prigozhin ''si è scavato la fossa''. E' una lettura fuori dal coro quella che lo scrittore italiano di origine russe Nicolai Lilin dà della morte del leader della Wagner a causa dello schianto dell'aereo sul quale viaggiava.  

''Dietro la sua morte sicuramente ci sono i suoi nemici e ne aveva parecchi. Ma escludo il coinvolgimento di Putin perché l'immagine del presidente russo potrebbe uscirne danneggiata agli occhi dei wagneriani che vorrebbe attrarre ora sotto il suo comando'', dichiara Lilin all'Adnkronos. Autore di 'Educazione siberiana' e 'Putin. L'ultimo zar', Lilin ritiene inoltre che il presidente russo sia ''molto legato alle promesse che fa, mantiene la parola data fino alla fine. Soprattutto negli ambienti militari e dei servizi segreti''. E quindi avrebbe rispettato l'incolumità di Prigozhin, come da accordi mediati dal presidente bielorusso Alexander Lukashenko. 

Sospettato numero uno, quindi, diventa ' il ministro della Difesa Sergei Shoigu o il generale Valery Gerasimov'', capo di stato maggiore dell'esercito russo. Possibile che abbiano agito senza l'ordine di Putin? ''Sì - ritiene Lilin - Putin non entra direttamente negli intrighi militari. L'importante è che si mantenga un equilibrio. Ma questo equilibrio è stato danneggiato anche per colpa di Prigozhin''. Da ex militare, arruolato nell'esercito russo per la seconda guerra cecena, Lilin afferma che il ''gravissimo errore'' commesso da Prigozhin sia stato quello di ''trattare i funzionari del ministero della Difesa come uomini d'affari, senza rispettare la rigida gerarchia. Nell'ambiente militare c'è un superiore a cui devi obbedire e basta''. Ma ''il problema principale di Prigozhin era il suo ego'' e il fatto che ''continuasse a comportarsi come un imprenditore'' con ''atteggiamenti spavaldi'' che potevano ''mettere in pericolo il sistema militare''. 

Protagonista di numerosi video condivisi sui social nei quali sfidava direttamente la leadership militare russa, il leader della Wagner ''non accettava di far parte del sistema'' e ''pensava di riuscire a gestire la situazione a modo suo'', ma ''si è scavato la fossa da solo'', prosegue Lilin. Prigozhin ''usava lo spazio mediatico per insultare l'esercito, il ministero della Difesa, le forze armate. Tutto questo va bene nel mondo dell'imprenditoria, dove devi affermare che un prodotto è meglio di un altro, ma non certo nel mondo militare''.  

Eppure sono molti a ritenere che il presidente russo non perdoni. ''Certo, Putin non perdona i traditori. Ma da ex militare posso dire che ci sono molti metodi più graziosi per uccidere una persona - afferma lo scrittore - Putin ha dimostrato più volte di poter arrivare a persone anche molto distanti e farle fuori non con metodi da gangster sanguinari, ma dei servizi segreti''. Insomma, spiega, ''avrebbero potuto avvelenarlo in qualsiasi momento, potevano rapirlo. Sono stati più volti a casa sua. Prigozhin non viveva a Londra protetto dai servizi segreti britannici''. E poi ''in Russia spesso le persone spariscono e non si sa dove siano finite''. 

Solo ''una coincidenza'' è la data della morte del leader della Wagner, esattamente due mesi dopo la tentata marcia su Mosca. ''Non credo alle date e non ci crede nemmeno Putin. Se volessimo seguire questo ragionamento allora sarebbe più logico pensare cha siano stati i servizi segreti ucraini che hanno voluto festeggiare in questo modo la Giornata dell'Indipendenza'', conclude Lilin. 

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Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.