Rustem Umerov, chi è il nuovo ministro della Difesa in Ucraina
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Rustem Umerov, chi è il nuovo ministro della Difesa in Ucraina

Esteri
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(Adnkronos) - Tataro di Crimea, deputato, negoziatore con Mosca e con la Turchia per l'accordo sul grano. Sono questi i dati salienti della biografia di Rustem Umerov, scelto dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky come nuovo ministro della

Difesa al posto di Oleksii Reznikov che ha rassegnato le dimissioni. 

Umerov è nato 41 anni fa a Samarcanda, nell'allora Uzbekistan sovietico, dove la sua famiglia era stata deportata da Stalin nel 1944 assieme agli altri tatari di Crimea. Quando questa minoranza musulmana turcofona fu autorizzata a rientrare in patria fra gli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso, i genitori di Umerov, due ingegneri, tornarono in Crimea. Ancora liceale, Umerov partecipò al programma del dipartimento di Stato americano Future Leaders Exchange e frequentò per un anno una scuola negli Stati Uniti, ospite di una famiglia.  

Laureato in Economia, con un master in management, Umerov ha fondato una società di telecomunicazioni (Astem) nel 2013. Dal 2019 è deputato del Parlamento ucraino per il partito liberale ed europeista Holos. E' stato co-presidente della Piattaforma Crimea, che coordinava gli sforzi diplomatici contro l'annessione russa della penisola nel 2014, e per molto tempo consigliere del leader storico dei tatari di Crimea, Mustafa Dzhemilev. 

Dal settembre 2022, Umerov guida il Fondo per il demanio che controlla la privatizzazione dei beni pubblici, un ente al centro di scandali di corruzione prima della sua gestione.  

Attivo per la tutela dei tatari fuggiti dalla Crimea occupata dai russi, Umerov è anche un uomo di dialogo. Nel 2017 ha avuto un ruolo nella liberazione di due tatari detenuti in Russia, nel marzo 2022 ha partecipato ai falliti negoziati di pace con Mosca subito dopo l'invasione russa dell'Ucraina e successivamente ha fatto parte della delegazione di Kiev per il raggiungimento dell'accordo sui corridoi del grano nel Mar Nero, sotto l'egida di Turchia e Onu.  

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