(Adnkronos) - La nomina dell'ambasciatore Ue a Tripoli - incarico per il quale era stato designato l'italiano Nicola Orlando - sta diventando un rompicapo diplomatico per Bruxelles. Dopo aver in un primo tempo negato il gradimento, un rifiuto
che era stato considerato "uno schiaffo all'Italia", il governo di Abdul Hamid Dbeibah ieri ha fatto retromarcia e ha dato il via libera alla nomina di Orlando. A cui nel frattempo il servizio di azione esterna di cui è capo Josep Borrell aveva ritirato la designazione, incaricando al suo posto il secondo classificato nel concorso, il francese Patrick Simonnet.
Nel pieno della crisi provocata dalle rivelazioni dell'incontro il mese scorso a Roma tra il ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen e la ministra degli Esteri libica Najila Mangoush, destituita per questo, il governo Dbeibah non poteva permettersi un altro fronte, con la stampa italiana che sottolineava "l'ingratitudine" di Tripoli. Così, a quanto risulta all'Adnkronos da fonti libiche, l'ambasciatore a Roma, Muhammad Younes, ha telefonato ad Ibrahim Dbeibah, cugino e consigliere per la sicurezza nazionale del premier, e vera eminenza grigia dell'esecutivo. Al quale è stato fatto presente che "si stava danneggiando il governo Meloni, l'alleato più importante che abbiamo".
Da qui la decisione di procedere con il gradimento, dopo aver ricevuto "chiarimenti" sulle "notizie infondate" che avrebbero riguardato Orlando: la sua presunta vicinanza all'uomo forte dell'Est, Khalifa Haftar, e all'inviato francese per la Libia, Paul Soler.