(Adnkronos) - La "stanchezza" negli aiuti evocata dal Cremlino "esiste, ma non significa che il sostegno occidentale all'Ucraina stia declinando. Significa che servirà maggior impegno dei governi, dato che parliamo di democrazie, nello
spiegare alle opinioni pubbliche perché bisogna continuare ad appoggiare Kiev". Lo sostiene in un'intervista all'Adnkronos l'ambasciatore Stefano Stefanini, consigliere scientifico dell'Ispi, commentando la vittoria dei filo-russi alle elezioni in Slovacchia ed il voto al Congresso americano che ha evitato lo shutdown, ma che al momento esclude i finanziamenti all'Ucraina.
"La Slovacchia non è un Paese in grado di cambiare le scelte dell'Ue o della Nato", osserva Stefanini, secondo cui sulla vittoria di Robert Fico "ha influito non poco anche la campagna di disinformazione russa". Sottolineando come il filo-russo Fico dovrà formare un governo di coalizione e quindi "scendere a compromessi", Stefanini ritiene che "potrà sicuramente cambiare la politica della Slovacchia, uno dei primi e decisi sostenitori anche con aiuti militari all'Ucraina. Dato che il punto di riferimento di Fico sarà soprattutto l'Ungheria di Orban, sono due i Paesi che all'interno dell'Ue possono creare intoppi sugli aiuti all'Ucraina e questo rende il consenso ancora più faticoso".
Più incisivo sulle capacità di difesa ucraine, secondo l'ambasciatore, rischia di essere il voto al Congresso. "Se il voto si traducesse in un'effettiva riduzione del sostegno militare a Kiev, è chiaro che questo avrà delle conseguenze sebbene Biden si sia subito prodigato nel rassicurare che ci sono altre maniere per continuare gli aiuti. Certo non è un segnale incoraggiante per l'Ucraina", evidenzia Stefanini.
I sintomi di stanchezza, ribadisce, sono "innegabili e più la guerra si allunga senza una visione di uno sbocco, più la ragione di Stato che porta tutti i governi a sostenere l'Ucraina quanto necessario diventa difficile da accettare in alcune parti delle opinioni pubbliche". Ma, precisa, il sostegno occidentale per ora non è in dubbio e anche il voto in Slovacchia è stato "un test molto limitato, innanzitutto per il numero dei cittadini chiamati ai seggi, ma anche perché, a differenza degli altri Paesi della fascia est europea, la Slovacchia ha delle simpatie storiche nei confronti della Russia, su cui Fico ha fatto leva nella sua propaganda, che certo non sono condivise dalla Polonia e dalla Repubblica Ceca".
A proposito infine della riunione informale del Consiglio Affari Esteri che si è tenuta oggi a Kiev, Stefanini afferma che si è trattato di "un segnale di fortissima volontà politica a sostenere l'Ucraina, se vogliamo in correzione di questi sintomi di stanchezza".