(Adnkronos) - Ci sono i margini per parlare di crimini di guerra "purtroppo, da una parte e dall'altra. E, purtroppo, è una situazione che viene dal passato e non è certo destinata a finire nell'immediato futuro. Se dovessi essere
smentito, sarei naturalmente contento". E' quanto afferma all'Adnkronos l’avvocato Marco Valerio Verni, responsabile Area Diritto di ‘Difesa Online’, sulla situazione in Medio Oriente dopo l'attacco di Hamas e l'offensiva di Israele nella Striscia di Gaza.
"Quello che sta accadendo tra Israele e Palestina è un qualcosa di drammatico - osserva il legale - Quanto perpetrato dai terroristi di Hamas a danno dei civili israeliani, tra cui donne e bambini, è abominevole. A ciò, è seguita la ovvia reazione di Israele. Ma, nel far ciò, lo Stato ebraico si è posto in una condizione di possibile violazione del diritto internazionale umanitario, perché, ad esempio, privare indiscriminatamente una popolazione intera di acqua e luce, o bombardarla a tappeto, con gli ovvi effetti collaterali che ne possono conseguire (tra cui l'uccisione di civili e la distruzione di loro beni) è vietato dalla suddetta normativa".
"Tanto è vero che le stesse Nazioni Unite hanno stigmatizzato una simile conduzione delle operazioni militari da parte delle Forze Armate israeliane - prosegue il responsabile Area Diritto di ‘Difesa Online’ - Umanamente è comprensibile la rabbia che segue al massacro subìto,ma Netanyahu dispone di un esercito forte che può ottenere la sua rivincita sul campo senza arrivare ad estremismi che, paradossalmente, rischiano di farlo passare dalla parte del torto, non solo agli occhi del diritto internazionale, ma anche di quelli dell'opinione pubblica".
"Non occorre scendere allo stesso livello di chi ha compiuto quel vero e proprio macello. Il diritto della guerra vale sempre e per tutti, a prescindere dalle ragioni (o dai torti) sottese ad un conflitto. È difficile da comprendere, lo so, soprattutto quando si sia assistito, addirittura, alla decapitazione di bambini", osserva l'avvocato.
"Ma un soldato è addestrato, o dovrebbe essere addestrato, anche a questo, per quanto cinico possa sembrare, ed i comandanti devono allineare le loro decisioni alla normativa in questione - sottolinea Verni - Certo, sono previste delle deroghe, ma solo in stringenti situazioni in cui si possa, peraltro, dimostrare uno stato di stretta necessità e vantaggio militare e la concomitante assenza di alternative. Il tempo e le opportune sedi ci diranno come siano andate effettivamente le cose, alla luce di dati e ragionamenti che ora non si possono conoscere nella loro completezza".
Riguardo alla possibile apertura di corridoi umanitari, il responsabile Area Diritto di ‘Difesa Online’ conclude: "Sicuramente, occorrerebbe garantire la cura alle persone ferite, così come l'accesso della popolazione coinvolta ad acqua, cibo e vestiti. L'Organizzazione mondiale della sanità potrebbe giocare un ruolo di primo piano, in tal senso, così come altre organizzazioni umanitarie. Non è facile attuarli, soprattutto in sicurezza, ma sarebbe, tra l'altro, un gesto che potrebbe in qualche modo alleggerire la condotta della guerra da parte di Israele che al momento sembrerebbe lasciar molto a desiderare".