Israele-Hamas, Stefanini: "Telefonata Mbs-Raisi segnale negativo per Stato ebraico"
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Lun, Mag

Israele-Hamas, Stefanini: "Telefonata Mbs-Raisi segnale negativo per Stato ebraico"

Esteri
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(Adnkronos) - La telefonata tra Mohammed bin Salman e Ebrahim Raisi "gioca contro Israele, il riavvicinamento tra Iran e Arabia Saudita non sarebbe di per sé un segnale negativo, ma lo è rispetto alla crisi tra Hamas e lo Stato

ebraico". Stefano Stefanini, consigliere dell’Ispi ed ex ambasciatore alla Nato, legge così il contatto tra il principe ereditario saudita ed il presidente iraniano, il primo dall’accordo per il ripristino delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi a marzo, propiziato dalla Cina. Che "resta alla finestra, in attesa di capire se questa crisi le permetterà di guadagnare terreno in Medio Oriente". 

Il contatto tra Raisi ed Mbs, sottolinea Stefanini parlando con l'Adnkronos, "è un altro effetto collaterale dell'attacco di Hamas, che da una parte rende più problematico il tentativo di giungere ad un accordo tra Israele e l'Arabia Saudita, dall'altra avvicina, almeno verbalmente, Riad e Teheran sul terreno comune della causa palestinese o per lo meno della protezione della popolazione civile di Gaza". E' un segnale, insiste l'ambasciatore, che "mette ancora più in difficoltà lo Stato ebraico, che si trova nell'impossibilità di non poter non fare niente contro Hamas e allo stesso tempo vede allontanarsi la normalizzazione con l'Arabia Saudita, che invece appare più riconciliata con l'Iran".  

Nei mesi scorsi a propiziare quell'avvicinamento tra i due 'padrini' del mondo sunnita e del mondo sciita era stata la Cina, che in questa crisi per il momento "resta alla finestra: ha avuto finora una reazione molto modesta alla strage provocata da Hamas". Secondo Stefanini, "il calcolo cinese è probabilmente che questa crisi potrebbe darle l'opportunità di rafforzare la propria influenza sui Paesi del Golfo e del Medio Oriente e per questo è anche pronta a sacrificare il suo rapporto con Israele". 

E poi c'è la Russia, anche lei interessata "a trarre il maggiore beneficio possibile da questa situazione", nella quale ci potrebbe essere una riduzione degli aiuti all'Ucraina, sottolinea l'ambasciatore, oltre al fatto che "potrebbe recuperare appoggi nel mondo arabo e rafforzare l'alleanza con l'Iran". Stefanini, però, tende a escludere un ruolo di Mosca nell'azione di Hamas: "Mi sembra una delle dietrologie nelle quali troppo spesso indugiamo. Informare i russi di quello che il gruppo terroristico stava preparando avrebbe messo a rischio la segretezza dell'operazione. Non dimentichiamo poi che Benyamin Netanyahu e Vladimir Putin avevano degli ottimi rapporti. Certo il presidente russo non ha chiamato il premier israeliano dopo l'attacco di sabato scorso, sta mantenendo un atteggiamento di equidistanza tra israeliani e palestinesi perché vuole comunque trarre il massimo vantaggio possibile da questa crisi, ma da qui a immaginare una mano russa....". 

 

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Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.