Gaza, "Israele rinvia operazione di terra". Tre ministri verso dimissioni contro Netanyahu
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Dom, Apr

Gaza, "Israele rinvia operazione di terra". Tre ministri verso dimissioni contro Netanyahu

Esteri
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(Adnkronos) - Israele ha deciso di "rinviare l'operazione di terra" a Gaza, in attesa dell'arrivo di altre truppe americane nella regione. Lo rivela, secondo le ultime news di oggi lunedì 23 ottobre 2023, la radio dell'Esercito

israeliano, ricordando che "gli Stati Uniti hanno espresso a Israele l'intenzione di dispiegare forze aggiuntive in Medio Oriente, in preparazione di un'operazione di terra, a causa dei timori di un'escalation degli attacchi iraniani contro le sue forze nella regione". "I funzionari iraniani - ha riferito ancora la radio - sottolineano che questa non è l'unica ragione per il rinvio dell'operazione. Ci sono altri fattori in gioco, come quello del rafforzamento della prontezza operativa delle forze, come la ricerca di una soluzione alla questione degli ostaggi e la possibilità di altri accordi per il rilascio dei prigionieri". 

"Nessun cessate il fuoco" a Gaza fa sapere intanto Israele che chiede ad Hamas di arrendersi senza condizioni e riconsegnare gli ostaggi. In questo modo "la guerra finirà'', ha assicurato il portavoce internazionale delle Forze di difesa israeliane (Idf), Jonathan Conricus. Secondo l'esercito israeliano gli ostaggi di Hamas a Gaza sono 222 e tra loro vi sono cittadini stranieri. Precedentemente si era parlato di 212 persone catturate durante l'attacco in Israele il 7 ottobre.  

Intanto un terzo convoglio di camion con aiuti umanitari è entrato nella Striscia di Gaza dal valico di Rafah, hanno reso noto diverse fonti citate da Haaretz. Un primo convoglio di 20 camion era entrato sabato, e un secondo ieri.  

 

Tre ministri del governo israeliano stanno valutando di dimettersi in polemica con il primo ministro Benjamin Netanyahu, ritenendolo responsabile per l'attacco sferrato da Hamas contro Israele lo scorso 7 ottobre. Lo scrive il quotidiano Yedioth Ahronoth, che ha pubblicato un sondaggio secondo il quale il 75 per cento degli israeliani ritiene che Netanyahu sia responsabile della mancata protezione delle comunità del sud di Israele al confine con la Striscia di Gaza. 

 

Secondo quanto scrive il New York Times, citando un funzionario dell'esercito israeliano, i miliziani di Hamas rilasceranno 50 ostaggi con doppia nazionalità. Hamas, ha proseguito la fonte, ha avvertito Israele che un'invasione di terra della Striscia di Gaza ridurrà le possibilità che gli ostaggi vengano liberati. "Un alto funzionario militare israeliano ha affermato che, sulla base dei colloqui tra Stati Uniti e Qatar, Hamas potrebbe rilasciare circa 50 cittadini con doppia nazionalità separatamente da qualsiasi accordo più ampio", si legge sul giornale. 

 

E' salito a oltre cinquemila il numero dei morti negli attacchi israeliani su Gaza. Lo ha reso noto il ministero della Sanità della Striscia governata da Hamas, secondo cui le vittime sono 5.087, tra cui 2.055 bambini. I feriti sono 15.273. Lo stesso ministero precisa che nelle ultime 24 ore sono 436 i palestinesi uccisi negli attacchi e tra di loro ci sono 182 bambini. La maggior parte delle vittime si conterebbero nel sud della Striscia di Gaz,a dove i militari israeliani hanno dato ordine ai palestinesi di trasferirsi. 

 

Tutti gli ospedali della Striscia di Gaza ''sono a corto di carburante'' ed è quinti necessario aprire un corridoio permanente ''per evitare una catastrofe umanitaria'', ha detto il ministero della Sanità di Hamas, affermando che "l'assedio in corso ha causato gravi carenze di scorte di cibo e medicine. Per non parlare del fatto che tutti gli ospedali della Striscia di Gaza sono a corto di carburante". 

Criticando la quantità di aiuti arrivati nella Striscia di Gaza tramite il valico di Rafah, Hamas ha chiesto ai Paesi arabi e alle Nazioni Unite di ''aumentare gli sforzi'' per aprire un corridoio umanitario. "La Striscia di Gaza è stata vittima di genocidi e crimini contro l'umanità. Se continueranno, sarà una vergogna totale per l'umanità", si legge in una nota del ministero. 

 

Hamas andrà ''avanti fino a una grande vittoria'' contro Israele e non ha quindi alcuna intenzione di arrendersi, come aveva invece suggerito il portavoce internazionale delle Forze di difesa israeliane (Idf) Jonathan Conricus in una intervista all'Abc. Lo chiarito il leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, denunciando che ''i massacri compiuti dall'occupazione cercano di nascondere il loro fallimento di fronte alla resistenza''. 

Haniyeh ha quindi definito gli attacchi del 7 ottobre scorso contro Israele come ''un colpo devastante'' e ''un atto glorioso'', ma anche ''una pietra miliare e una svolta nella storia del conflitto'' israelo-palestinese. I miliziani di Hamas, ha sottolineato, ''hanno demolito la dottrina della sicurezza dell'entità sionista''. Insomma, prosegue, Israele è stato ''superato a livello militare, di sicurezza e di intelligence'' ed è stato ''inferto un duro colpo agli alleati dell'occupazione che hanno sostenuto questa storica ingiustizia contro il popolo palestinese". 

L'obiettivo finale di Hamas, ha proseguito Haniyeh, è quello di arrivare alla ''liberazione'' da Israele. In questo contesto si è anche rivolto alla Giordania, chiedendo ad Amman di "continuare le attività in Palestina e nella resistenza", oltre che sostenere la consegna di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza attraverso il Valico di Rafah al confine con l'Egitto. ''Gaza - ha proseguito il leader di Hamas - è testimone e martire dell'era della rinascita, della dignità, della gloria e della forza estrema di fronte all'occupante che usurpa le terre e i luoghi santi'', dimostrano ''unità della nazione nei confronti di questa causa santa''. La situazione attuale, ha detto Haniyeh citato dal quotidiano 'Filastin', "non è la stessa di prima". E "la questione palestinese, che alcuni consideravano superata e dimenticata, è diventata adesso la priorità mondiale". 

 

Intanto nelle ultime 24 ore sono 320 gli obiettivi di Hamas e della Jihad Islamica colpiti dalle Forze di difesa israeliane nella Striscia di Gaza. Durante la notte, si legge in una nota dell'Idf condivida sulla rete X, l'aeronautica israeliana ha colpito i tunnel dove si nascondevano gli agenti di Hamas e della Jihad islamica, siti militari, punti di osservazione e postazioni di mortai e missili anticarro. Le forze di fanteria, artiglieria e carri armati hanno inoltre colpito un certo numero di cellule terroristiche di Hamas a Gaza, inclusa una che pianificava di effettuare un attacco missilistico al confine. 

Le Idf hanno fatto sapere inoltre di aver condotto raid aerei contro una postazione di Hezbollah nel sud del Libano e di aver distrutto un lanciamissili. In una nota dell'Idf si legge che la cellula stava per compiere il lancio di un missile vicino alla città di confine di Shlomi. In tutto sono 20 le cellule di Hezbollah in Libano colpite dall'inizio della guerra lanciata da Hamas. 

Aerei da guerra israeliani hanno colpito un'altra moschea nella Striscia di Gaza, portando a 32 il numero totale di moschee distrutte nel territorio dal 7 ottobre. Lo ha riferito il ministero degli Interni dell'enclave, citato dall'agenzia turca Anadolu, secondo cui un raid aereo ha preso di mira la moschea Al-Noor Al-Mohammed, nel quartiere di Sheikh Radwan a Gaza. 

Le Forze di difesa israeliane hanno inoltre condotto raid aerei vicino a due ospedali di Gaza, quello di Al-Shifa e di Al-Quds. Lo sostiene l'agenzia di stampa palestinese Wafa, mentre al momento non ci sono conferme dall'Idf. Nelle scorse ore, però, i militari israeliani avevano diffuso fotografie in cui si vedevano lanciarazzi collocati da Hamas vicino a ospedali, scuole, parco giochi e anche una sede delle Nazioni Unite a Gaza. "Hamas mette direttamente in pericolo gli abitanti di Gaza, gli israeliani e la comunità internazionale", hanno affermato le Idf condividendo le immagini. 

 

Da Hamas non è ancora arrivata alcuna prova di una eventuale responsabilità di Israele nell'attacco contro l'ospedale di Gaza in cui la scorsa settimana sono state uccise centinaia di persone, scrive il New York Times. Hamas ha ammesso, rispondendo a una domanda del quotidiano americano, che non sono stati in grado di localizzare componenti di munizioni sul sito bombardato.  

Un rappresentante di rango dell'organizzazione al potere nella Striscia di Gaza ha spiegato che il missile che ha colpito l'ospedale "si è dissolto come sale nell'acqua", è vaporizzato. Il ministero della Salute locale non ha inoltre fornito indicazioni in sostegno del bilancio dei morti, 471, denunciato. Israele ha denunciato che ad avere un impatto sull'ospedale è stato un missile della Jihad islamica che non ha raggiunto l'obiettivo.  

 

Sono 800 i palestinesi arrestati in Cisgiordania dall'inizio del conflitto lo scorso 7 ottobre, tra cui oltre 500 persone affiliate a Hamas. Lo riferiscono le Forze di difesa israeliane (Idf), spiegando che solo nella notte sono stati arrestati 37 uomini di Hamas. Il ministero della Sanità dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) afferma che almeno 97 palestinesi della Cisgiordania sono stati uccisi dalle forze israeliane e, in alcuni casi, dai coloni dal 7 ottobre. 

 

Il ministro della Difesa Guido Crosetto è arrivato in Libano per fare visita ai militari italiani e incontrare alcuni rappresentanti delle istituzioni del Libano. “Sono qui per dimostrarvi l’attenzione, il rispetto e la vicinanza dello Stato. Ma anche per vedere di persona come state, come si fa con le persone a cui si tiene. Perché così si fa nella nostra grande famiglia della Difesa", ha detto Crosetto nella base di Shama sede del Comando del Contingente Italiano, su base Brigata Meccanizzata 'Granatieri di Sardegna', impiegato nell'Operazione 'Leonte XXXIV'. "La maggior difesa che abbiamo è il rispetto che ci siamo guadagnati, che vi siete guadagnati. Il rapporto che si è instaurato con il popolo libanese, con le Forze Armate libanesi e con tutti gli attori in campo. Il patrimonio di cui noi godiamo - ha continuato - è quello del rispetto che ci siamo costruiti qui, come in Kosovo, con il lavoro quotidiano, con quello che voi date. Io dico sempre che la forza maggiore che abbiamo è il rispetto che si è guadagnato l’Italia". 

Nell’approfondire il ruolo della missione il Ministro ha aggiunto che "i Caschi Blu hanno un fondamentale ruolo di pacificazione e di protezione della popolazione. È ancora più fondamentale preservare questa presenza per tutto il mondo che crede nella pace. I Caschi Blu hanno oggi più difficoltà rispetto ai mesi precedenti in questa missione delle Nazioni Unite che ha lo scopo di tutelare la pace". 

A conclusione della sua visita il Ministro ha voluto sottolineare che “è necessario fare una chiara distinzione tra Hamas, che è una organizzazione terroristica che ha come scopo quello di distruggere Israele, e il destino del popolo palestinese. L'Italia, da parte sua, si sta muovendo a 360 gradi perché ci sia una de-escalation del conflitto. Sarebbe drammatico se queste vicende infiammassero il mondo islamico e scatenassero una nuova guerra tra occidente e islam. E' la prima volta che vedo un attivismo così corale per evitare che la situazione peggiori". 

 

Il ministro degli Esteri iraniano Hosein Amirabdollahian ha avuto un colloquio telefonico con il leader di Hamas Ismail Haniyeh e con il numero uno della Jihad Islamica Ziad Nakhale. Lo scrive lo stesso Amirabdollahian in un tweet, affermando che ''la resistenza è forte dalla parte della Palestina''. Il capo della diplomazia iraniana aggiunge che ''la struttura politica e della sicurezza del regime israeliano è crollata e la sua macchina da guerra funziona solo contro i civili''. 

 

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Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.