Gaza, Mottale (Franklin University): "Accordo sconfitta per Israele, Iran vero vincitore"
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Dom, Mag

Gaza, Mottale (Franklin University): "Accordo sconfitta per Israele, Iran vero vincitore"

Esteri
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(Adnkronos) - L'annunciato accordo tra Israele e Hamas "in un certo senso rappresenta una sconfitta" per lo Stato ebraico, mentre "i veri vincitori sono gli ayatollah". Lo afferma in un'intervista all'Adnkronos Morris Mottale, professore di

politica internazionale e sicurezza alla Franklin University di Lugano, commentando gli ultimi sviluppi nella guerra in Medio Oriente alla luce dell'intesa raggiunta con la mediazione del Qatar e le forti pressioni americane. 

Gli israeliani "non hanno avuto altra scelta" e "hanno dovuto accettare una tregua di diversi giorni" dato che l'opinione pubblica internazionale e sia la stampa dello Stato ebraico che quella americana "hanno spinto tantissimo" perché il governo Netanyahu accettasse lo scambio. Ma "in un certo senso" per Tel Aviv è una "sconfitta dover fermare i combattimenti", ragiona il professore, secondo cui a guerra finita "ci sarà una resa dei conti interna" in Israele, con il potere di Netanyahu che sarà messo in forte discussione. 

"I veri vincitori sono sempre gli ayatollah" che nella guerra in corso sono coinvolti "fino al collo", prosegue Mottale, evidenziando il ruolo che stanno svolgendo i 'proxy' alleati dell'Iran, da Hezbollah, alle milizie sciite in Iraq e Siria, fino agli houthi in Yemen. Mottale ritiene che l'accordo reggerà "fin quando converrà a Hamas e agli iraniani, che lo sfrutteranno finché possono" per i loro interessi. Secondo Mottale, l'accordo è per la sua natura in bilico dato che la formazione islamista palestinese "non è uno Stato, ma un movimento che non accetta il sistema internazionale e quindi i Trattati". Hamas potrebbe rinnegarlo "per via degli iraniani e a quel punto Europa e Stati Uniti si troverebbero in una situazione critica". 

Il professore ritiene che l'Iran abbia l'idea "strategica" di rimuovere "il potere americano" dal Medio Oriente - "dividendo gli arabi dagli occidentali e agevolando le azioni di russi e cinesi" - e come scopo finale quello di "distruggere qualsiasi relazione pacifica tra gli Stati arabi e gli israeliani. Gli Accordi di Abramo stavano funzionando e c'era la possibilità di un riconoscimento di Israele da parte dell'Arabia Saudita, gli iraniani non volevano".  

Mottale mette in guardia quindi dal rischio di un allargamento del conflitto, sottolineando come la presenza del ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amir-Abdollahian, a Beirut non sia "un segno positivo", mentre il nord di Israele "si sta preparando" e ci sono una serie di segnali nell'area che non lasciano ben sperare come l'azione degli houthi che hanno sequestrato un mercantile nel Mar Rosso. 

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