Israele vuole allagare i tunnel di Hamas? Precedenti e rischi della possibile strategia a Gaza
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.
02
Gio, Mag

Israele vuole allagare i tunnel di Hamas? Precedenti e rischi della possibile strategia a Gaza

Esteri
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times

(Adnkronos) - Allagare la rete di tunnel usati da Hamas e da altri gruppi armati nella Striscia di Gaza per renderli inutilizzabili. Sarebbe questa l''ultima' strategia dei militari israeliani nel contesto delle ostilità esplose dopo il

terribile attacco del 7 ottobre in Israele. La dimensione sotterranea dell'enclave palestinese è un labirinto di cunicoli che sarebbe più lungo della metropolitana di Londra. Secondo il Wall Street Journal, che cita fonti Usa, i militari israeliani hanno installato a metà novembre cinque pompe idriche a nord di Gaza City. La Bbc ha chiesto loro un commento, ma per ora si limitano ad affermare di verificare le indiscrezioni, e la rete britannica precisa di non poter confermare le ultime notizie in modo indipendente.  

Eppure, ricordano i media internazionali, nel 2015 l'Egitto utilizzò l'acqua del Mediterraneo per allagare una rete di centinaia di tunnel lungo il confine con Gaza. Il contrabbando è il 'problema' rappresentato da sempre da quel labirinto sotterraneo. E nel 2015 l'operazione egiziana scatenò le ire a Rafah dove denunciarono danni per le coltivazioni. Nel 2021, prosegue la Bbc, le Idf affermarono di aver distrutto con raid aerei più di 100 chilometri di tunnel a Gaza. Hamas parlava di una rete di gallerie sotterranee di 500 chilometri (402 la metropolitana di Londra). 

Adesso a complicare lo scenario ci sono gli ostaggi, rapiti il 7 ottobre in Israele e da allora trattenuti nella Striscia. Hamas afferma che si trovano in "luoghi sicuri e nei tunnel". E c'è anche la questione dell'impatto ambientale. Pompare acqua salata potrebbe comportare anche danni per la falda acquifera sotterranea. L'operazione potrebbe rendere estremamente difficile coltivare la terra di Gaza e, inoltre, quello che è stato immagazzinato negli anni nei tunnel potrebbe contaminare il terreno. Non solo. L'operazione che secondo il Wall Street Journal avrebbero in mente i militari israeliani potrebbe richiedere settimane e quindi consentire ai combattenti di Hamas di spostarsi, portando potenzialmente con loro gli ostaggi. 

Ho scritto e condiviso questo articolo
Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.