Crisi d'impresa: cosa cambia nel Codice con la nuova normativa?
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Crisi d'impresa: cosa cambia nel Codice con la nuova normativa?

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(Adnkronos) - Milano, 13 febbraio 2023 –Con l’entrata in vigore il 15 luglio 2022 del nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza o CCII (D.Lgs. 14/2019), è stato promosso un cambio culturale e giuridico in merito alla gestione dei momenti di difficoltà economica delle aziende. In particolare, i

legislatori italiani hanno cambiato l’approccio alle crisi aziendali, avvicinando la nostra cultura a quella anglosassone. 

In Paesi come il Regno Unito e gli Stati Uniti, infatti, le crisi e i fallimenti delle imprese fanno parte della normale vita di un’attività imprenditoriale e del rischio d’impresa. Per questo motivo, sono presenti degli appositi strumenti per le aziende che si trovano in difficoltà, al fine di agevolare la continuazione dell’attività aziendale e favorire il risanamento dell’impresa. 

Oggi anche in Italia gli imprenditori possono usufruire di maggiore autonomia nella gestione delle crisi aziendali, passando da un approccio orientato alla liquidazione fallimentare, con una connotazione estremamente negativa, a una procedura che promuove innanzitutto la ristrutturazione aziendale.  

Le novità introdotte dal nuovo Codice della Crisi d'Impresa e dell’Insolvenza 

Storicamente, nel nostro Paese la crisi d’impresa è sempre stata vista con un’accezione negativa, in quanto evidenziava il fallimento dell’imprenditore e la sua incapacità di creare e mantenere un’attività economicamente sana. Inoltre, il nostro sistema giuridico tendeva a punire le imprese insolventi, applicando una serie di sanzioni come previsto dalla vecchia Legge Fallimentare. 

Il nuovo Codice della Crisi d’Impresa ha introdotto numerose innovazioni in tal senso, tra cui il concetto che le imprese in difficoltà meritino una seconda opportunità e la necessità per gli imprenditori di dotarsi di assetti organizzativi, amministrativi e contabili adeguati per far emergere tempestivamente le crisi e ristrutturare l’azienda in una fase iniziale. 

Oggi è fondamentale pensare alle crisi aziendali come un’opportunità per ripensare l’organizzazione della propria impresa. A questo proposito, la società di consulenza aziendale Lex e Business Advisory fornisce strumenti efficaci alle PMI per il controllo di gestione e il monitoraggio dall’andamento aziendale, lavorando direttamente con gli imprenditori in azienda per favorirne l’evoluzione, migliorare la redditività dell’impresa e produrre valore con interventi che offrono risultati rapidi e misurabili. 

Attraverso gli strumenti forniti per la programmazione e gestione aziendale, infatti, con il CCII diventa possibile accedere a meccanismi innovativi per affrontare uno stato di crisi, con maggiori possibilità di superare un momento di difficoltà rendendo il proprio business più resiliente e sostenibile nel lungo termine. È importante ricordare che per poter usufruire di questa opportunità è necessario dimostrare di aver adempiuto agli obblighi previsti dalla nuova normativa, ovvero di essersi dotati di strumenti idonei per il rilevamento preventivo delle crisi.  

Gli strumenti di adeguatezza degli assetti organizzativi richiesti dal CCII 

Una delle principali novità introdotte dal nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza è l’adeguatezza degli assetti organizzativi, amministrativi e contabili delle aziende.  

Si tratta, in particolare, di procedure e strumenti finalizzati alla prevenzione delle crisi aziendali e al rilevamento precoce delle difficoltà economiche dell’impresa, affinché le aziende siano in grado di individuare tempestivamente le crisi d’impresa, con responsabilità e obblighi specifici per le società e gli imprenditori individuali. 

Nel dettaglio, le imprese devono dotarsi di strumenti ottimizzati per la pianificazione finanziaria dell’azienda, per gestire in modo corretto la liquidità e controllare in maniera accurata le entrate e le uscite monetarie. Con la nuova normativa questa funzione svolge un ruolo ancora più strategico, quindi diventa essenziale integrare strumenti efficienti di pianificazione finanziaria a breve, medio e lungo termine, per verificare la presenza di un equilibrio finanziario e monetario. 

L’equilibrio finanziario tra impieghi e fonti di capitale significa bilanciare correttamente le spese e gli investimenti con un’adeguata copertura finanziaria, mentre l’equilibrio monetario tra le entrate e le uscite di cassa si riferisce alla capacità di mantenere una liquidità aziendale adatta allo svolgimento dell’attività aziendale. Oggi più che mai la pianificazione finanziaria è uno strumento indispensabile per adeguarsi agli obblighi del nuovo Codice, inoltre garantisce un maggiore benessere dell’azienda e favorisce la competitività del business e l’accesso al credito. 

Un altro strumento necessario è quello della programmazione del bilancio, indispensabile per rilevare eventuali condizioni di instabilità finanziaria e valutare con precisione la sostenibilità dell’indebitamento e le prospettive future dell’impresa.  

A ciò si aggiungono altri strumenti che possono aiutare gli imprenditori a migliorare la gestione aziendale e prevenire le crisi d’impresa, come una gestione ottimale della tesoreria, strategie sostenibili di sviluppo commerciale e un’adeguata pianificazione fiscale per evitare di pagare più tasse del dovuto. 

Il funzionamento della composizione negoziata per la gestione delle crisi d’impresa 

Uno degli strumenti messi a disposizione dal nuovo Codice delle crisi d’Impresa e dell’Insolvenza è la composizione negoziata, un accordo volontario e stragiudiziale a cui qualunque azienda in difficoltà può accedere attraverso un’apposita piattaforma online.  

Si tratta di una procedura riservata alle imprese che devono affrontare una situazione di instabilità finanziaria o economica, ma che hanno elevate probabilità di recuperare la sostenibilità dell’attività aziendale nonostante la possibilità che si verifichino condizioni critiche o insolvenze. 

In questo caso un consulente indipendente fornisce assistenza all’azienda in crisi, aiutandola nella gestione delle trattative per il ripristino della stabilità economica e finanziaria, ma l’imprenditore mantiene la sua autonomia nella gestione delle attività ordinarie e straordinarie dell’impresa.  

In questo modo vengono tutelati gli interessi dei creditori, in quanto le azioni dell’imprenditore non devono compromettere la stabilità finanziaria ed economica dell’azienda, ma viene garantita anche la continuità del business evitando ad esempio la dismissione degli asset aziendali. 

Il CCII ha introdotto importanti novità nella gestione delle crisi d’impresa, favorendo il risanamento aziendale e relegando la liquidazione giudiziale come ultima opzione in caso di insolvenza dell’impresa, oltre a eliminare la parola fallimento dalla terminologia utilizzata in queste circostanze. Ad ogni modo, la soluzione migliore consiste nel prevenire le crisi d’impresa attraverso un’adeguata gestione dell’azienda, se necessario rendendo la propria struttura efficace attraverso un processo di riorganizzazione aziendale, con il supporto di esperti specializzati nella consulenza aziendale integrata.  

Per maggiori informazioni 

Sito web:https://www.lexebusiness.it/  

Responsabilità editoriale: TiLinko – IMG Solutions srl 

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