(Adnkronos) - Ancora poche persone utilizzano un apparecchio acustico. Che, invece, è diventato sempre più piccolo, meno invasivo e smart. E personalizzabile a seconda delle singole esigenze.
Parma, 24 luglio 2023. Quasi invisibili, alla moda e molto leggeri da indossare; e inoltre, sempre più smart: connessi
Facendo un passo indietro, quali sono i segnali che possono far sospettare l’ipoacusia? “Ci sono dei sintomi – continua Simone Calandra – che vanno interpretati come veri e propri campanelli d’allarme. Per esempio quando non si sente più bene l’audio della televisione o di altri dispositivi; quando non si riesce a capire la direzione da cui arriva un suono; se si ha la sensazione di un orecchio chiuso o tappato; quando bisogna farsi ripetere le parole più volte o non si comprendono le parole durante una telefonata”,
Cosa fare in questi casi? “Agire subito – conclude Simone Calandra – rivolgersi al proprio medico di base o effettuare un primo test uditivo, anche da un audioprotesista. Se viene riscontrata una difficoltà uditiva occorre rivolgersi all’otorino, il medico che diagnostica l’esatto disturbo uditivo e può prescrivere, nel caso, l’apparecchio. Quindi bisogna andare da un audioprotesista competente che sappia realizzare l’apparecchio giusto tenendo presenti le singole esigenze di ciascuna persona”.
Il centro Acustica SIEL lavora in stretta collaborazione con gli otorini; offre diverse soluzioni a seconda dei problemi uditivi e delle singole necessità. Tra queste, apparecchi digitali innovativi, che si possono collegare con i sistemi wireless e bluetooth a tablet, smartphone e TV.
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