Fondi Absolute Return: il ritorno assoluto è una chimera. Un’analisi completa
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Fondi Absolute Return: il ritorno assoluto è una chimera. Un’analisi completa

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(Adnkronos) - Proposti come strumenti straordinari per i risparmiatori, i fondi Absolute Return o a ritorno assoluto hanno spesso deluso le aspettative. Presentati come sinonimo di guadagno quasi sicuro, a prescindere dalle fluttuazioni del mercato, si sono ben presto rivelati inadeguati e deludenti nelle performance, poiché incapaci

mediamente di mostrare un track record solido.  

Pochissimi hanno dimostrato di funzionare e quelli che per un un certo periodo di tempo hanno sovraperformato hanno attirato rapidamente un notevole afflusso di capitali ma poi non sono riusciti a mantenere le stesse prestazioni. Chiaramente, generalizzare è sbagliato, poiché qualche outsider esiste. Ma fra migliaia di fondi per la legge dei grandi numeri ci sarà sempre qualche fondo che si comporterà meglio degli altri. La presente analisi di SoldiExpert SCF, società di consulenza finanziaria indipendente, punta a fare chiarezza sull’argomento.  

Cosa sono i fondi Absolute Return  

I fondi Absolute Return o ritorno assoluto sono dei fondi che mirano ad avere performance possibilmente positive in qualunque mercato, anziché semplicemente superare un benchmark prestabilito. Concedono al gestore un'ampia libertà decisionale, permettendogli di adottare strategie flessibili, adatte alle condizioni del momento. Può infatti spaziare tra asset azionari e obbligazionari, cogliere opportunità sia in fasi di rialzo che di ribasso e persino decidere se ricorrere all'indebitamento a seconda delle circostanze. 

Quella del “ritorno assoluto” è stata presentata alcuni anni fa come una nuova generazione di fondi, concepita per permettere ai gestori di attuare strategie più aggressive e rischiose dimostrando, essenzialmente, la loro abilità. Con il tempo il numero di lanci di fondi in questa categoria è nettamente scemato perché i collocatori si sono resi conto che la promessa era forse troppo alta.  

L’obiettivo dei fondi Absolute Return è quello di cercare di guadagnare nel tempo, in qualsiasi mercato e condizione. O, quantomeno, superare le prestazioni medie dello stesso mercato. Un passo avanti rispetto alle classiche strategie flessibili e “Total Return”, poiché questa categoria di fondi gode anche della facoltà di vendere strumenti finanziari che non possiede (andando “short” o al ribasso), o di sfruttare parzialmente la leva finanziaria. In pratica un fondo absolute return può adottare strategie di portafoglio che siano adatte a ottenere un rendimento positivo assoluto in ogni fase di mercato, contenendo la volatilità.  

In poche parole, abbiamo a che fare con fondi teoricamente perfetti per il portafoglio di moltissimi risparmiatori desiderosi di conciliare sicurezza e opportunità. Mediante strategie diversificate, sono in grado di gestire una vasta gamma di asset: sia attraverso il possesso diretto che indiretto di azioni, obbligazioni, ETF e materie prime. Sia al rialzo che al ribasso alcuni.  

Un aspetto distintivo di questi fondi? È la loro accessibilità. Contrariamente agli hedge fund (fondi speculativi), infatti, presentano requisiti di ingresso molto più semplici. Proprio come i fondi tradizionali, inoltre, dovrebbero offrire la trasparenza e la liquidità di un prodotto finanziario già rodato, anche se purtroppo non è sempre così.  

Rendimenti elevati ma difficilmente costanti  

In Europa, secondo Morningstar, si contano oltre 1.400 fondi e ETF alternativi fra cui spesso troviamo proprio i fondi absolute return. Chiamati anche “Liquid Alternative”, emulano le strategie degli hedge fund, ma sono soggetti alla regolamentazione europea UCITS per gli organismi di investimento collettivo del risparmio e offrono la possibilità di liquidità su base giornaliera o settimanale. 

A luglio 2023, i fondi Liquid Alternative in euro autorizzati alla distribuzione nel nostro Paese erano più di 400, con una performance media dell’1,65% dall’inizio dell’anno. Strumenti alternativi che hanno ricevuto il testimone dai tradizionali fondi flessibili, ma che finora non sono stati in grado di riscattare la formula del gestore con piena autonomia decisionale. Il tutto nonostante il loro ampio raggio d’azione. I fondi di investimento Absolute Return raramente sono riusciti a rispettare le aspettative.  

Inoltre, considerando la categoria dei fondi a ritorno assoluto con media volatilità, scopriamo che su 1.787 prodotti inizialmente offerti al pubblico dei risparmiatori, oggi, ne sono disponibili poco più della metà. Questo perché molti di essi sono stati rimossi dal mercato a causa delle loro prestazioni insoddisfacenti o sono stati fusi con altri strumenti. 

Uno studio Morningstar del 2020 rivela che i sottoscrittori di fondi liquid alternative negli Stati Uniti hanno pagato un miliardo di dollari in più dei ritorni che hanno ottenuto complessivamente dal 2009.  

Tra i fondi attualmente in circolazione analizzati da SoldiExpert SCF a metà agosto 2023, la performance media complessiva nel periodo esaminato è stata del -0,12%. Si sono registrati valori minimi di -23% e massimi del 36%. Un confronto? Se si considerasse un portafoglio composto al 50% da azioni mondiali e al 50% da obbligazioni mondiali, il paniere avrebbe ottenuto un risultato del +25,2%.  

Fondi a ritorno assoluto: intenzioni positive ma risultati spesso deludenti  

I fondi Absolute Return mantengono davvero le proprie promesse? Comparando due fondi di questo genere è possibile rilevare notevoli discrepanze nei risultati. Ad esempio, il fatto che una società di gestione registri prestazioni di vertice in un anno non implica che riuscirà a ripetere tali performance l'anno successivo. Il motivo è semplice: le strategie impiegate potrebbero non mantenere la stessa efficacia nel tempo.  

Un’analisi oggettiva dell’andamento dei fondi Absolute Return evidenzia come molti di essi, sebbene avviati con le migliori intenzioni, abbiano successivamente ottenuto risultati mediocri o addirittura negativi. Presentare questi prodotti finanziari come la soluzione definitiva per il risparmio degli investitori, dunque, si è rivelato una soluzione troppo ottimistica.  

La società Morningstar ha calcolato che l’età mediana di un comparto in queste categorie è stato appena sopra i 4 anni per effetto di liquidazioni o fusioni. Una bassissima longevità che dimostra la difficoltà di questo comparto quando si passa dalla teoria alla realtà. 

La storia dei fondi Absolute Return  

La data che segna l'introduzione dei fondi Absolute Return nell'ordinamento europeo è il 21 gennaio 2002, momento in cui il Parlamento europeo ha approvato la direttiva 2001/108/CE, comunemente conosciuta come UCITS III.  

La normativa UCITS impone che tali fondi investano in attività liquide, così da garantire il rimborso delle quote ai sottoscrittori, in qualsiasi momento. Limita inoltre l'uso della leva finanziaria e stabilisce che la detenzione di un singolo asset non possa superare il 10% del patrimonio. 

Si tratta di vincoli posti con lo scopo di proteggere gli investitori e di identificare una classe di prodotti che si collocano a metà strada tra i fondi tradizionali e gli hedge fund. I fondi Absolute Return, infatti, puntano a generare rendimenti positivi, con un livello di correlazione ridotto rispetto alle asset class tradizionali. Non adottano un benchmark di riferimento, in quanto l'obiettivo è ottenere risultati di performance concreti indipendentemente dall'andamento del mercato.  

Le strategie adottate nei fondi Absolute Return  

Le strategie utilizzate nei fondi Absolute Return sono molteplici. Alcune si rifanno agli approcci usati nella gestione degli hedge fund, anche se con alcune limitazioni date dalla necessità di lavorare su strumenti liquidi e negoziabili. 

Tra le altre, possiamo ricordare le strategie direzionali (Global Macro), in quanto puntano a sfruttare le grandi tendenze emergenti nei mercati finanziari. Quelle più diffuse, tuttavia, sono le strategie chiamate long/short. Uniscono investimenti rialzisti su titoli ritenuti sottovalutati con posizioni ribassiste sui titoli considerati come sopravvalutati. È un approccio che ha l’obiettivo di generare profitti, indipendentemente dalle fluttuazioni generali dei mercati. 

Esistono, poi, strategie di arbitraggio che tentano di trarre vantaggio dalle discrepanze di quotazione ("relative value") tra azioni di categorie diverse, aziende concorrenti o tra azioni e obbligazioni. In questo contesto, il gestore cerca di sfruttare eventuali scostamenti di prezzo tra due titoli che solitamente presentano un'elevata correlazione, beneficiando di una momentanea divergenza di valore di un titolo dal suo prezzo teorico e dal conseguente allineamento di tale discrepanza. 

L’opinione finale di SoldiExpert SCF  

Secondo SoldiExpert SCF, anche i fondi Absolute Return, come tutti gli strumenti finanziari, devono essere monitorati costantemente, soppesando vantaggi e svantaggi. Occorre comprendere a fondo la strategia seguita, la liquidità degli investimenti e valutare la serietà e l'esperienza dei gestori. Il tutto, tenendo presente che i fondi a ritorno assoluto hanno costi piuttosto elevati e le commissioni di performance possono incidere in modo molto elevato (e occorre comprendere se sono applicate in modo equo per il sottoscrittore). .  

Lanciati con grande enfasi dal 2010, si sono affermati all’inizio come autentici protagonisti del settore, grazie a una strategia di marketing accuratamente studiata, che prometteva una sorta di miracolo finanziario. 

Emergeva, infine, un prodotto praticamente impeccabile, capace di garantire completa sicurezza e guadagni mediante strategie diversificate, puntando su asset decorrelati rispetto ai mercati. Quasi come se si volesse far intendere che i gestori possedessero una specie di sfera di cristallo per prevedere con anticipo le direzioni del mercato. Il tutto, però, era ben lontano dalla realtà e si è spesso rivelato soprattutto un “absolute dream”.  

Informazioni su SoldiExpert SCF  

Questo contributo è stato realizzato da SoldiExpert SCF una delle principali società di consulenza finanziaria (SCF) indipendenti in Italia, specializzata nel assistere senza conflitti d’interesse (la remunerazione è esclusivamente a parcella, fee only) investitori piccoli e grandi nella gestione del proprio patrimonio, selezionare i migliori strumenti (azioni, obbligazioni, ETF, fondi..) o prodotti in base alle specifiche di ciascun cliente e supportarli con il proprio Ufficio Studi come strategie d’investimento e analisi. 

 

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