Se lo Stato si riprende il 75% del PNRR
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Se lo Stato si riprende il 75% del PNRR

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(Adnkronos) - Le risorse destinate alle imprese ammontano appena a un quarto del totale del Piano, circa 52 miliardi. Morello Ritter (A.D. di Ambico Group): «Una cifra comunque corposa, peccato che i fondi tardino ad arrivare a destinazione. Ma come fanno gli imprenditori a programmare gli investimenti se non hanno

certezze?». 

(Padova 07.11.2023) Circa un quarto dell’intero ammontare. A questo corrisponde l’insieme delle risorse destinate alle imprese dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che per l’Italia vale, nel complesso, circa 200 miliardi. Certamente le riforme strutturali che il Paese deve realizzare necessitano di sostegno, ci mancherebbe. Ma anche la ripresa economica va sostenuta e in tal senso va rimarcato che le risorse dedicate alle aziende, comprese quelle indirette che fanno capo al Superbonus, pesano per circa 52 miliardi. Più o meno il 25% del totale. Una cifra piccola rispetto al montante del PNRR, ma comunque corposa. Il problema sta però nell’erogazione di questi fondi, che tardano a giungere a destinazione. Vale per l’insieme delle misure del programma Industria 5.0, per cui sono stati stanziati 13 miliardi, ma anche per le Comunità energetiche, che dovrebbero vedersi arrivare 2,2 miliardi, per non parlare degli 1,79 miliardi mirati alla riqualificazione delle strutture ricettive. Risorse dedicate alle imprese, per le quali, però, ancora non sono state definite le modalità applicative, né, in molti casi, i termini per accedervi. 

«E invece, non solo per quanto riguarda gli esempi citati, sarebbe opportuno che questi parametri venissero fissati, dando così la possibilità agli imprenditori di pianificare i propri investimenti», spiega Daniele Stecco, Responsabile ufficio agevolazioni di Ambico, società di consulenza per lo sviluppo d’impresa. «Dal canto nostro, oggi assistiamo le imprese andando a definire nel dettaglio gli investimenti e identificando le risorse finanziarie per realizzarli. Così facendo, consentiamo loro di farsi trovare pronte appena saranno disponibili le risorse in arrivo grazie al PNRR, potendone approfittare subito senza ulteriori perdite di tempo». 

Un modello da seguire per aumentare le possibilità di accedere alle sovvenzioni. «Sappiamo che come Paese dobbiamo raggiungere gli obiettivi prefissati per sbloccare le rate del PNRR», aggiunge Jonathan Morello Ritter, A.D. di Ambico, «ma dobbiamo superare questo clima di incertezza e l’unico modo per riuscirci è arrivare a calendarizzare le risorse PNRR in modo che le imprese possano pianificare i propri interventi. Per questo, da un lato auspichiamo che venga predisposto dalle istituzioni un piano pluriennale che consenta alle imprese di programmarli, basato su procedimenti applicativi limpidi, lineari e stabili. Dall’altro lato è opportuno lanciare un messaggio agli stessi imprenditori: le risorse arriveranno, ma bisogna farsi trovare pronti nel cogliere le opportunità a disposizione, predisponendo progetti chiari e concreti, e piani economici sostenibili». 

Proprio gli esempi proposti sono emblematici nel rappresentare l’attuale situazione di stallo e quanto sia urgente uscirne al più presto. Si attende l’approvazione definitiva della Legge di bilancio 2024 per capire in che misura il Piano Industria 5.0 sarà inserito nel nuovo documento ufficiale e appurare se l’innalzamento del credito d’imposta sarà generalizzato o limitato esclusivamente agli investimenti green, ovvero attinenti all’impatto ambientale delle linee produttive. Per quanto riguarda le Comunità energetiche rinnovabili (Cer), già da febbraio il Ministero dell’Ambiente annuncia l’imminente approvazione del decreto necessario a erogare gli attesi incentivi, ma sulla tabella di marcia prevista c’è un ritardo che in realtà, ormai, ammonta a due anni. La questione è la solita: le risorse arriveranno. Ma bisogna farsi trovare preparati. 

Ufficio Digital Marketing e Communication Ambico 

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