(Adnkronos) - "Il made in Italy è l'orgoglio, la passione e il futuro del nostro Paese, e mette insieme le eccellenze d'Italia. Negli anni scorsi abbiamo fatto una proposta per il ministero del made in Italy: oggi è stato
"Noi siamo soprattutto le micro-imprese, che spesso non riescono a pagare le cartelle esattoriali perché non ce la fanno economicamente e non perché siamo dei cattivi e non vogliamo pagare. La politica deve avere coraggio per chiedere se serve o no il condono in questo Paese. Bisogna metterci un punto e capire dove investire realmente. Vogliamo un fisco equo, non nemico, pagando il giusto ma non si può chiudere le imprese per pagare le tasse. Le micro imprese vanno tutelate e valorizzate".
"Per noi il welfare rappresenta la centralità della persona e della famiglia e deve essere orientato a migliorare la vita di ognuno di noi. Nelle prossime ore presenteremo una proposta di legge sul welfare aziendale alle forze politiche che prevede alcune modifiche all’articolo 51 del Tuir, volte a incentivare l’erogazione ai lavoratori di beni e servizi, in particolare di quelli locali e made in Italy e, al contempo, mirando a sostenere la riduzione degli orari di lavoro a fronte dell’aumento del numero degli occupati, favorendo anche la staffetta generazionale". E' quanto ha annunciato Mino Dinoi, presidente di Aepi, intervenendo al 'Meeting del made in Italy', organizzato dalla Confederazione a Palazzo Wedekind a Roma.
In particolare, ha spiegato Dinoi, "si prevede un fringe benefit di base di euro 500, cumulabile con una o più delle seguenti misure: bonus di 800 euro annui (aumentato a 1.000 in caso di condivisione del mezzo o utilizzo di veicoli elettrici); bonus economia di prossimità (1.000 euro per l’acquisto di beni e servizi nel comune sede di residenza o lavoro); bonus nade in Italy ((1.000 euro per l’acquisto di beni e servizi certificati made in Italy)".
"E ancora la promozione della staffetta generazionale con riduzione dell’orario di lavoro, compensata da: bonus del 10% della retribuzione persa per la riduzione delle ore prestate; bonus di 5mila euro annui moltiplicato per ogni nuovo assunto, da distribuire tra tutti i dipendenti", ha concluso.