Covid, Osserv. terziario Manageritalia: colpiti i servizi di alloggio e ristorazione
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.
27
Sab, Apr

Covid, Osserv. terziario Manageritalia: colpiti i servizi di alloggio e ristorazione

Lavoro
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times

La crisi dovuta alla pandemia ha colpito in maniera fortemente diseguale i diversi settori del terziario. Duramente colpiti risultano i servizi di alloggio e ristorazione, con una perdita di valore aggiunto del 36% ed una perdita occupazionale

del 7,5%. Al contrario, settori come quello dell’informazione e comunicazione hanno variazioni vicine allo zero sia per quanto riguarda il valore aggiunto che per quanto riguarda l’occupazione. Emerge dall’incontro di oggi che ha visto il lancio dell’Osservatorio del terziario Manageritalia con un rapporto sviluppato in collaborazione con Oxford Economics (L’evoluzione del settore dei servizi in Italia dal 2010) e Bcf (L’impatto del Covid sui settori del terziario). 

Allargando lo sguardo, sette su undici dei settori dei servizi hanno subito perdite significative sia per occupazione che per valore aggiunto, mentre la maggior parte dei settori del ‘secondario’ (manifattura, minerario, utilities) e l’istruzione hanno visto un drastico calo del valore aggiunto, ma senza perdite significative di occupazione.  

Questo fatto non risponde solo a logiche differenze strutturali tra settori nella sensibilità al distanziamento sociale, ma anche a un ruolo delle politiche del lavoro introdotte per fronteggiare la crisi. Queste politiche, espansione della cassa integrazione guadagni e blocco dei licenziamenti, si applicano esclusivamente ai lavoratori a tempo indeterminato. I settori con un’incidenza maggiore di dipendenti a tempo indeterminato, come manifattura ed istruzione, sono anche quelli che riportano una perdita occupazionale minore, al netto della perdita di valore aggiunto intercorsa. 

Ho scritto e condiviso questo articolo
Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.