Super green pass bar e ristoranti, dati e cifre
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.
26
Ven, Apr

Super green pass bar e ristoranti, dati e cifre

Lavoro
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times

Ben venga l'obbligo del Super green pass per entrare in bar e ristoranti, sia per la consumazione al banco che per quella al tavolo, al chiuso e all’aperto, se serve a evitare nuove chiusure dei locali. A dirlo all'Adnkronos è il

presidente di Fipe-Confcommercio, Lino Enrico Stoppani, nel primo giorno di entrata in vigore delle misure. "L'alternativa a questi provvedimenti - osserva - sarebbe stata la chiusura delle attività. Per cui, se evitano l’aggravamento della situazione e regole ancora più drastiche, li accogliamo, sperando che possano portare dei risultati nel lungo termine". 

"Sicuramente - rimarca Stoppani - le misure pongono un problema di tipo organizzativo" ma "il governo è stato chiarissimo sulle regole". Semmai, evidenzia, "avremmo voluto non avere l'obbligo di fare i controllori della situazione ma se questa concessione rischiava di indebolire il provvedimento lo accettiamo con senso di responsabilità". Del resto, conclude, "questi provvedimenti mirano a migliorare la situazione, quindi ben vengano". 

"Noi di Fipe vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno e allora pensiamo che comunque da oggi abbiamo sempre 46,5 mln di italiani muniti di green pass e che quindi potranno consumare nei nostri locali e che quindi potremo restare aperti e lavorare" dice, intervistato da Adnkronos/Labitalia, Luciano Sbraga, vice direttore di Fipe Confcommercio. 

"Oggi - spiega - considerando la fascia di età tra i 20 e i 69 anni ci sono in Italia 5,3 milioni di persone che non possono consumare in bar e ristoranti, né all'interno né all'aperto. Considerando per queste persone la frequenza di consumo che si applica normalmente, possiamo dire che c'è una potenziale mancata domanda di 28-30 milioni di euro al giorno: 3 milioni per la colazione del mattino, 11 milioni per il pranzo al lavoro (panino, piatto caldo, ecc.), e circa 14 milioni per la cena della sera. Quindi abbiamo in pratica per bar e ristoranti una perdita potenziale di incassi di 28-30 milioni di euro al giorno". 

Ho scritto e condiviso questo articolo
Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.