Ben venga l'obbligo del Super green pass per entrare in bar e ristoranti, sia per la consumazione al banco che per quella al tavolo, al chiuso e all’aperto, se serve a evitare nuove chiusure dei locali. A dirlo all'Adnkronos è il
"Sicuramente - rimarca Stoppani - le misure pongono un problema di tipo organizzativo" ma "il governo è stato chiarissimo sulle regole". Semmai, evidenzia, "avremmo voluto non avere l'obbligo di fare i controllori della situazione ma se questa concessione rischiava di indebolire il provvedimento lo accettiamo con senso di responsabilità". Del resto, conclude, "questi provvedimenti mirano a migliorare la situazione, quindi ben vengano".
"Noi di Fipe vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno e allora pensiamo che comunque da oggi abbiamo sempre 46,5 mln di italiani muniti di green pass e che quindi potranno consumare nei nostri locali e che quindi potremo restare aperti e lavorare" dice, intervistato da Adnkronos/Labitalia, Luciano Sbraga, vice direttore di Fipe Confcommercio.
"Oggi - spiega - considerando la fascia di età tra i 20 e i 69 anni ci sono in Italia 5,3 milioni di persone che non possono consumare in bar e ristoranti, né all'interno né all'aperto. Considerando per queste persone la frequenza di consumo che si applica normalmente, possiamo dire che c'è una potenziale mancata domanda di 28-30 milioni di euro al giorno: 3 milioni per la colazione del mattino, 11 milioni per il pranzo al lavoro (panino, piatto caldo, ecc.), e circa 14 milioni per la cena della sera. Quindi abbiamo in pratica per bar e ristoranti una perdita potenziale di incassi di 28-30 milioni di euro al giorno".