Mattarella: "Costituzione nasce per espellere l'odio"
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09
Gio, Mag

Mattarella: "Costituzione nasce per espellere l'odio"

Politica
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(Adnkronos) - Nell'Assemblea costituente "opinioni diverse, si sono incontrate in spirito di condivisione, per affermare i valori della dignità, ed eguaglianza, delle persone; della pace; della libertà. Ecco, come nasce la nostra Costituzione: con l’amicizia come risorsa, a cui attingere, per superare - insieme - le

barriere e gli ostacoli; per esprimere la nostra stessa umanità. Per superare, per espellere, l’odio, come misura dei rapporti umani. Quell’odio che, la civiltà umana, ci chiede di sconfiggere nelle relazioni tra le persone; sanzionandone, severamente, i comportamenti, creando, così, le basi delle regole della nostra convivenza". Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando al Meeting di Rimini. 

"Il crescere dell’amicizia fra le persone, è quel che ha caratterizzato il progresso dell’umanità. L’amicizia, come vocazione -incomprimibile - dell’uomo", ha detto Mattarella. "Su cosa si fonda - si è chiesto il capo dello Stato - la società umana; la realtà, nella quale ciascuno di noi è inserito; la realtà, che si è organizzata, nei secoli, in società politica, dando vita alle regole - e alle istituzioni - che caratterizzano l’esperienza dei nostri giorni? È, forse, il carattere dello scontro? È inseguire soltanto il proprio accesso ai beni essenziali e di consumo? È l'ostilità verso il proprio vicino, il proprio lontano? È la contrapposizione tra diversi? O è, addirittura, sul sentimento dell’odio, che si basa la convivenza tra le persone? Se avessimo risposto affermativamente, anche, soltanto, a una di queste domande, con ogni probabilità, il destino dell’umanità si sarebbe condannato da solo; e da tempo". 

"Vi è una circostanza, che richiama l’attenzione. Ogni volta che, l’umanità, si è trovata di fronte al baratro - è accaduto con le due guerre, mondiali, novecentesche - ha trovato, dentro di sé, le risorse morali per ripartire, per costruire - ha ricordato Mattarella - un mondo diverso, in cui, il conflitto, lasciasse posto all’incontro. Per immaginare, e progettare, il futuro insieme".  

Nel suo intervento il capo dello Stato ha parlato dei fenomeni migratori che "vanno affrontati per quel che sono: movimenti globali, che non vengono cancellati da muri o barriere - ha ricordato - Nello studio dell’appartamento dove vivo, al Quirinale, ho collocato un disegno, che raffigura un ragazzino, di quattordici anni, annegato, con centinaia di altre persone nel Mediterraneo. Recuperato il suo corpo, si è visto che, nella fodera della giacca, aveva cucita la sua pagella: come fosse il suo passaporto; la dimostrazione, che voleva venire in Europa per studiare. Questo disegno mi rammenta che, dietro numeri e percentuali delle migrazioni, che spesso elenchiamo, vi sono, innumerevoli, singole, persone, con la loro storia, i loro progetti, i loro sogni, il loro futuro. Il loro futuro: tante volte cancellato".  

"Certo, occorre - ha ripetuto Mattarella - un impegno, finalmente concreto e costante, dell’Unione europea. Occorre sostegno ai Paesi di origine dei flussi migratori. È necessario rendersi conto che, soltanto ingressi regolari, sostenibili, ma in numero adeguatamente ampio, sono lo strumento per stroncare il crudele traffico di esseri umani: la prospettiva, e la speranza di venire, senza costi e sofferenze disumane, indurrebbe ad attendere turni di autorizzazione legale. Inoltre, ne verrebbe assicurato inserimento lavorativo ordinato; rimuovendo la presenza nascosta, incontrollabile, di chi vaga senza casa, senza lavoro e senza speranza; o di chi vive ammassato in centri di raccolta, sovente mal tollerati dalle comunità locali".  

"Occorre - ha aggiunto il presidente della Repubblica - percorrere strade diverse. Se non se ne avverte il senso di fraternità umana, per una miglior sicurezza. Anche come investimento sul futuro delle relazioni, con i popoli di origine, che saranno - presto - sempre più protagonisti della scena internazionale".  

Poi sull'Ucraina: "Non vogliamo rinunciare, oggi, alla speranza della pace in Europa. L’Europa, che conosciamo, è nata da un reciproco impegno di pace che i popoli e gli Stati si sono scambiati, dopo l’abisso della seconda guerra mondiale. Su quella pace, sono stati edificati i nostri ordinamenti di libertà, di democrazia, di diritto eguale. Su quella pace, è cresciuta la cultura, la civiltà degli europei. Non ci stancheremo di lavorare per fermare la guerra. È contro lo strumento della guerra che siamo impegnati nell’impedire una deriva di aggressioni del più forte contro il più debole. Per costruire una pace giusta".  

Mattarella, al suo arrivo alla fiera di Rimini, è stato salutato da un fragoroso applauso da parte della folla, che ritmava a gran voce Pre-si-den-te. Ad accogliere il presidente della Repubblica, all’ingresso della fiera, il governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, la vice sindaca di Rimini Chiara Bellini (il sindaco si trova in questo momento all’estero), il prefetto Rosa Maria Padovano e Bernard Scholz presidente del meeting di Rimini.  

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Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.