8 marzo, Mattarella: "Ancora troppe violenze e discriminazioni". E ricorda Giulia Cecchettin
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Sab, Apr

8 marzo, Mattarella: "Ancora troppe violenze e discriminazioni". E ricorda Giulia Cecchettin

Politica
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(Adnkronos) - "Non esistono più settori, campi, recinti, barriere che limitino la creatività delle donne e la loro libera capacità di scelta. È una nuova primavera, che dobbiamo accogliere con soddisfazione, senza però dimenticare i tanti ostacoli che tuttora esistono –di natura materiale e

culturale– per il raggiungimento di una effettiva piena parità. Senza ignorare che sono ancora frequenti, inaccettabili molestie, pressioni illecite nel mondo del lavoro, discriminazioni, così come da anni viene denunciato". Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della celebrazione al Quirinale della Giornata internazionale della donna, quest'anno dedicata al tema 'Donne dell'arte'.  

"Come non ricordarne le vittime nei tanti femminicidi, anche in giorni recenti? Come non ricordare, per tutte, Giulia Cecchettin, la cui tragedia ha coinvolto nell’orrore e nel dolore l’intera Italia?", ha affermato il Presidente della Repubblica. "Senza perdere memoria delle violenze. Rivolgo -ha aggiunto il Capo dello Stato- un saluto, ringraziandola per la sua presenza, all’assistente Alessandra Accardo, della Polizia di Stato, intensamente impegnata sul fronte del contrasto alle violenze sulle donne".  

"Le donne –con la loro sensibilità e la loro passione- hanno dato e danno molto all’arte, alla letteratura, allo spettacolo, a ogni ambito della cultura. In Italia, hanno realizzato capolavori. Soltanto per ricordare qualche nome indimenticabile: da Grazia Deledda, premio Nobel per la letteratura, a Matilde Serao, Elsa Morante, Natalia Ginsburg. Da Alda Merini a Patrizia Cavalli. Da Carla Fracci a Eleonora Duse. Ad Anna Magnani. A Gae Aulenti. Donne di grande tempra, di sicuro e immenso talento, personalità che hanno percorso un cammino di emancipazione, favorendo la crescita libera e consapevole di tutte le altre donne, artiste o con altre vocazioni. È stata la rivoluzione della libertà femminile - 'rivoluzione silenziosa' secondo la definizione dell’economista insignita del Nobel, Claudia Goldin- che ha avuto le donne come protagoniste e le ha condotte a sancire il diritto pieno alla parità, anche nel campo artistico", ha affermato ancora Mattarella.  

"La rivoluzione silenziosa - ha proseguito il Capo dello Stato- continua anche ai nostri giorni. Sono sempre di più le donne scrittrici che scalano le classifiche di diffusione o che lavorano al vertice delle case editrici. Nel campo musicale sono in via di superamento le categorie che assegnavano ruoli o strumenti a seconda del genere, con validissime direttrici di orchestra e musiciste che suonano strumenti un tempo abitualmente riservati ai loro colleghi di genere maschile. Nel cinema e nel teatro aumenta il numero di registe e di produttrici, che firmano film o spettacoli con la loro peculiare impronta. Così nelle arti figurative, nell’architettura, nel design".  

"La nostra Costituzione - dice Mattarella - afferma con efficace semplicità 'l’arte e la scienza sono libere'. L’arte, difatti, è libertà. Libertà di creare, libertà di pensare, libertà dai condizionamenti. Risiede in questa attitudine il suo potenziale rivoluzionario: e non è un caso che i regimi autoritari guardino con sospetto gli artisti e vigilino su di loro con spasmodica attenzione, spiandoli, censurandoli, persino incarcerandoli. Le dittature cercano in tutti i modi di promuovere un’arte e una cultura di Stato, che non sono altro che un’arte e una cultura fittizia, di regime, che premia il servilismo dei cantori ufficiali e punisce e reprime gli artisti autentici". "Ringrazio Etta Scollo per aver dedicato alla battaglia delle donne iraniane, per la libertà e l’autodeterminazione, la sua canzone conclusiva. Rivolgiamo un pensiero -ha concluso il Capo dello Stato- alle tante artiste imprigionate e sottoposte a vessazioni, a intollerabili divieti in tante parti del mondo. Dobbiamo sentirci coinvolti nella loro condizione e nelle loro aspirazioni".  

 

Apprezzamento da parte di Giorgia Meloni per l’intervento del presidente Sergio Mattarella: “Sono d’accordo, l’arte è libera e non va mai censurata. Per questo non ho mai condiviso una certa censura che, per esempio, la sinistra italiana ha lungamente fatto di tutti quelli che non erano d’accordo con loro”. “Io sono una appassionata di street art ‘legale’, diciamo… da ministro della Gioventù ho molto lavorato con questi ragazzi. L’opera di street art e’ straordinaria e mi è piaciuta molto l’artista. Sono tutte importanti, nel loro lavoro e in quello che costruiscono per tutti gli altri, perché quando ci si afferma in qualche maniera in un mondo in cui si deve sempre dimostrare di più, si apre sempre un’altra porta. E io penso che dobbiamo dire grazie a queste persone, a loro, a quelle che non erano qui oggi e a chiunque riesca ad aprire una porta per tutte”. 

 

"La festa della donna non è solo un giorno di celebrazione, ma un'occasione per riflettere sulle conquiste raggiunte e sugli obiettivi ancora da perseguire", ha scritto questa mattina il presidente del Consiglio in un post sul suo profilo Facebook. 

Nel suo messaggio il premier ricorda che "grazie al supporto di politiche concrete messe in atto dal nostro Governo, abbiamo promosso l'occupazione femminile, i cui risultati - certificati dai dati Istat - ci rendono particolarmente fieri. Tuttavia, non possiamo fermarci qui. Siamo consapevoli che ci sono ancora sfide da affrontare e continueremo a lavorare con determinazione per garantire alle donne un futuro migliore in cui possano realizzare pienamente il loro potenziale, senza dover scegliere tra vita e lavoro".  

"Un grazie a tutte le donne per come dimostrano, ogni giorno, il loro impegno, la loro determinazione e la loro infinita capacità di fare la differenza nella società", conclude Meloni. 

 

 

 

 

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