(Adnkronos) - "E' indispensabile che i pazienti che hanno valori bassi di vitamina D siano trattati. I dati dimostrano che non è tanto il tipo di somministrazione, ma" conta "la quantità di dose cumulativa di vitamina D che viene somministrata, ed è soprattutto importante valutare le caratteristiche e la possibile aderenza
Napoli si anche espresso sulla nuova Nota 96 diffusa lo scorso mese dall'Aifa (Agenzia italiana del farmaco), che modifica le modalità di prescrivibilità a carico del Ssn dei farmaci classificati in fascia A a base di colecalciferolo, colecalciferolo/sali di calcio e calcifediolo per la prevenzione e il trattamento della carenza di vitamina D nella popolazione adulta (maggiore di 18 anni): "Ha ulteriormente ridotto la soglia di trattabilità, portandola ancora più in basso rispetto alla precedente. Resta tuttavia garantita, in rimborsabilità, ai pazienti che utilizzano farmaci per l'osteoporosi o che presentano delle altre osteopatie".