(Adnkronos) - Dopo le proteste e i due scioperi a dicembre, continua la mobilitazione anche a gennaio 2024 dei medici e infermieri per salvare il Servizio sanitario nazionale. "La vertenza sanità continuerà con altri scioperi: la richiesta emersa con voce unanime è stata: rispetto per la professione". Così il
Proprio l'Anaao chiede di "investire nel Ssn non solo con finanziamenti, ma anche con leggi che ne consentano il rilancio; rendere appetibile le professioni sanitarie, con un piano di assunzioni che limiti il disagio; eliminare il tetto di spesa alle assunzioni; aumentare le retribuzioni, prevedendo finanziamenti adeguati per il rinnovo dei contratti; rivedere il modello contrattuale, con rispetto per le specificità sanitarie; depenalizzare l’atto medico e sanitario; mantenere i diritti acquisiti, anche con riferimento all’assetto pensionistico". Se non dovessero arrivare risposte in tempi brevi "la vertenza non si fermerà, e per dar seguito alla nostra azione congiunta iniziata il 5 dicembre e nel rispetto dei regolamenti, siamo pronti - rimarca Di Silverio - a proclamare altre giornate di sciopero a gennaio".
Secondo la Cimo, "occorre rilanciare l'offerta sanitaria" perché il Governo non può intervenire, come fatto in Manovra, "solo con l'abbattimento dei tempi d'attesa per le visite ma serve subito invertire il trend dei tagli dei posti letto e degli ambulatori che hanno fatto altri Esecutivi". L'appello di Quici al ministro della Salute Orazio Schillaci e al Governo è dunque quello di "dimostrare il coraggio che altri non hanno avuto. Abbiamo capito che per la premier Meloni la sanità è una priorità - sostiene - ma ora deve dimostralo e non ci bastano più indicazioni evasive ma servono interventi strutturali e le risorse giuste. Altrimenti andremo in Europa per far sentire la nostra voce e la nostra protesta, visto che ci sono anche le elezioni". Sulla sponda infermieri, categoria unita nella battaglia sindacale con i medici, il Nursing Up interviene evidenziando che "se il Governo non deciderà di ascoltarci seriamente, le battaglie non volgeranno al termine anzi, possiamo senza dubbio considerarci all’inizio di una nuova caldissima stagione di proteste".