Accesso a cure, da Salutequità 19 azioni per rendere efficaci i Lea
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.
28
Dom, Apr

Accesso a cure, da Salutequità 19 azioni per rendere efficaci i Lea

Salute e Benessere
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times

(Adnkronos) - Misurare meglio i programmi di screening organizzato, considerando anche le lesioni individuate, così come le coperture raggiunte per gli anziani non solo nella vaccinazione antinfluenzale, ma in tutte quelle previste dal nuovo Piano nazionale (antipneumococcica e contro l'Herpes zooster). E ancora: garantire il completo

rispetto delle norme del Piano nazionale di governo delle liste di attesa, recuperando le prestazioni mancate durante la pandemia. Sono solo alcune delle "19 azioni" proposte da Salutequità per garantire maggiore equità con il Nuovo sistema di garanza (Nsg) dei Livelli essenziali di assistenza, contenute in un report realizzato grazie al contributo non condizionato del Gruppo Servier in Italia e presentato oggi a Roma.  

Per le liste di attesa - si legge nel rapporto - ci sono solo due indicatori, uno 'core' e uno 'non core', e nessuno dei due verifica e garantisce il completo rispetto delle norme del Piano nazionale di governo delle liste di attesa, e nulla c'è sul recupero delle prestazioni mancate durante la pandemia. Il livello di rinuncia alle cure per la misurazione dell'equità sociale è ancora considerato 'no core', mentre per gli esperti di Salutequità dovrebbe diventare 'core' per la sua capacità di restituire un'informazione robusta sul ruolo delle Regioni nell'eliminare o ridurre al minimo le disparità di salute, oltreché garantire un accesso, senza alcuna discriminazione, alle prestazioni sanitarie. Mancano poi tra gli indicatori 'core' - prosegue il report - quelli sulla prevenzione e gestione del rischio clinico e dei vari livelli di sicurezza degli ospedali, sul monitoraggio delle infezioni correlate all'assistenza, sull'umanizzazione delle cure negli ospedali e, tema caldissimo in questo momento, sui tempi di attesa al Pronto soccorso (dove non è 'sotto controllo' neppure l'applicazione delle linee di indirizzo sul triage) e per il ricovero ospedaliero. Nulla tra gli indicatori 'core' sull'aderenza alle terapie, sull'attuazione del Piano nazionale cronicità anche con indicatori dei Percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali (Pdta) e con la verifica della qualità, accessibilità ed equità del'assistenza per le persone con malattie rare.  

C'è poi da introdurre e mettere in primo piano - sottolinea Salutequità - la verifica dell'assistenza territoriale (medici e pediatri di famiglia, infermieri di famiglia e comunità, continuità assistenziale, rispetto del decreto 77/2022 di riordino dell'assistenza territoriale per quanto riguarda anche l'ulteriore personale infermieristico, medico e delle altre professioni sanitarie) e, per l'assistenza domiciliare integrata, tra le altre verifiche, la composizione delle équipe e le ore di assistenza ai pazienti. Così come bisognerebbe prevedere tra gli indicatori 'core' - indica ancora il rapporto - quelli sul rispetto degli standard e dei fabbisogni di personale in tutte le strutture disegnate dal Pnrr (e indicate nei decreti applicativi) e per la rete delle cure palliative, anche con i relativi finanziamenti. Poi la stratificazione della popolazione (la demografia cambia gli orizzonti di cura) e tutto il capitolo della telemedicina, teleassistenza e del Fascicolo sanitario elettronico.  

Per evitare le disuguaglianze, Salutequità raccomanda di prevedere un sistema di aggiornamento agile, flessibile e dinamico degli indicatori di monitoraggio attualmente previsti dal decreto; integrare la composizione del Comitato Lea con la partecipazione di componenti laici (oggi "il controllore è anche il controllato"); garantire maggiore tempestività e dinamicità di pubblicazione dei punteggi Lea, rivedendo le attuali tempistiche 'a consuntivo' (31 dicembre dell'anno successivo e non come ora che i dati sono ancora riferiti al 2019); implementare la previsione dell''Intervento di potenziamento dei Lea' da parte delle Regioni come previsto dal Patto per la Salute 2019-2021; definire in modo sfidante le soglie di ciascun indicatore, verificare tutti gli ulteriori adempimenti Lea in modo sostanziale; ammodernare, rafforzare e integrare il sottoinsieme 'core' del Nuovo sistema di garanzia dei Lea con nuovi indicatori. 

Ho scritto e condiviso questo articolo
Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.