Stato emergenza, proroga sì o no? Cosa dicono gli esperti
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Ven, Apr

Stato emergenza, proroga sì o no? Cosa dicono gli esperti

Salute e Benessere
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Stato emergenza, ci vuole una proroga sì o no? Il governo ci sta riflettendo, come ha fatto sapere il ministro della Salute Roberto Speranza. Per il sottosegretario alla Salute Andrea Costa sarebbe "ragionevole" pensare a una proroga dello stato d'emergenza perché "può essere utile per affrontare una fase delicata e

decisiva potendo contare su una struttura commissariale, anche per una campagna vaccinale in corsa". Da Matteo Bassetti a Rita Gismondo, passando per Walter Ricciardi: cosa ne pensano gli esperti? 

Bassetti  

"La situazione epidemiologica non è delle migliori per cui, se lo stato di emergenza vuol dire che è più facile assumere medici o mantenere una struttura commissariale di cui abbiamo un grande bisogno, penso sia meglio mantenerlo. Abbiamo ancora da fare, ci sono le terze dosi da portare avanti in velocità per una buona parte degli italiani". Lo sottolinea all'Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive all'ospedale Policlinico San Martino di Genova, intervenendo nel dibattito sulla necessita o meno della proroga dello stato di emergenza per Covid-19, in scadenza il 31 dicembre.  

Gismondo  

"Ritengo che in questo momento non ci siano le condizioni sanitarie per uno stato di emergenza", anche se prolungarlo o meno oltre il 31 dicembre "ovviamente sarà una decisione politica". Ma "dal punto di vista sanitario, ripeto, non c'è emergenza e questo è un parere condiviso anche da altri colleghi". Così all'Adnkronos Salute Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell'ospedale Sacco di Milano, in vista dell'approssimarsi della scadenza di fine anno. "Oggi - osserva l'esperta - abbiamo imparato a gestire la pandemia di Covid-19, abbiamo vaccini efficaci e stiamo per avere ottime terapie. Quindi non c'è un'emergenza, ma c'è la necessità di una buona continua gestione. Questo, lo ribadisco, parlando dal punto di vista sanitario". 

Andreoni  

"Io sono favorevole alla proroga dello stato di emergenza". Lo evidenzia all'Adnkronos Salute Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), intervenendo nel dibattito sulla necessita o meno della proroga dello stato di emergenza per Covid-19, in scadenza il 31 dicembre. "Mi sembra che l'Italia sia in una fase in continuo divenire - prosegue l'infettivologo - e servirà avere una continuità d'azione su quelle che sono le certezze e le scelte complicate che andranno fatte". 

Pregliasco  

"In questo momento c'è una situazione fluida con nubi all'orizzonte, tutto ciò che serve a rendere più flessibile, con una capacità di reazione più rapida l'azione pubblica" va mantenuto. "Che poi venga chiamato 'emergenza' che venga ri-profilato in altro modo l'importante è che si mantenga la flessibilità rispetto a una serie di azioni che abbiamo ben visto che con le normali norme tutto ciò non si attua".,dice all'Adnkronos Salute il virologo Fabrizio Pregliasco, docente della Statale di Milano, intervenendo nel dibattito sulla proroga. 

Non prorogare lo stato di emergenza "mi sembra spuntare un'arma che ci è servita. E' chiaro che se si deve chiamare emergenza - propone Pregliasco - raccontiamolo che è una scelta di flessibilità, di responsabilità e di presa in carico. La flessibilità serve nell'ambito della Protezione civile. Ecco, io dico che questo approccio è da Protezione civile che nell'ottica in cui prende in carico le micro e le macro emergenze" deve prendere in carico questa situazione. 

Ricciardi  

"Le misure prese e l'alto numero di vaccinati fanno sì che l'incremento dei casi sia lineare e non esponenziale, però si tratta comunque di una crescita del contagio e dei morti. Ma gennaio preoccupa molto e lo stato d'emergenza andrebbe prorogato”. Lo dice a 'La Stampa' Walter Ricciardi, professore ordinario di Igiene all'Università Cattolica e consulente del ministro della Salute Roberto Speranza, secondo cui è la quota di non vaccinati a renderci ancora vulnerabili: “Sono 6 milioni di adulti e 3 di bambini, un serbatoio notevole del virus, con numerose vulnerabilità che spiegano i tanti morti. La variante Omicron potrebbe dare meno malattia, ma se fosse più contagiosa peggiorerebbe comunque la situazione. I primi dati sudafricani non sono indicativi. La chiarezza arriverà dalle rilevazioni inglesi, ma le prime notizie non sono confortanti". "L'inverno sarà durissimo e bisognerà prendere decisioni finalizzate al contenimento del virus - ha aggiunto - Penso a un'intensificazione del Super Green Pass con maggiori controlli. Non basta fare le norme, bisogna applicarle”.  

Vaia  

"Non mi occupo di politica, e non voglio entrare in questi particolari, ma dico che se i dati di oggi non mi preoccupano, se l'indice Rt ci dice che entro Natale saremo ancora più bassi, se è vero che il vaccino funziona, e dobbiamo farci la terza dose, dal mio punto di vista tecnico non ci sono le condizioni per prolungare l'emergenza". Lo ha detto Francesco Vaia, direttore dell'Istituto per le malattie infettive Spallanzani di Roma dal palco di Atreju. "Ancora oggi, come ieri la parola d'ordine deve essere 'non abbiate paura'", ha detto.  

 

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Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.