(Adnkronos) - "Colpire gli ospedali è l'azione più vile che ci possa essere anche in una guerra. Significa tradire tutte le convenzioni internazionali sottoscritte da tutti gli Stati. E ancora una volta rivolgo un appello affinché vengano salvaguardati i diritti dei malati e il diritto dei sanitari di poter curare".
Mentre in Italia si celebra la prima Giornata contro la violenza verso i sanitari, osserva Anelli, "questi episodi stridono così fortemente e ci invitano a un parallelismo. Credo che anche in una guerra possano essere salvate alcune situazioni e alcune condizioni che sono essenziali: la cura di coloro che soffrono, soprattutto di persone affette da malattie come quelle oncologiche. Tutti ci dobbiamo impegnare per una cultura della non violenza, che è la cultura della pace. Le due cose sono inscindibili".
"E' avvilente una situazione di questo genere - prosegue Anelli - e andrebbe evitata per la salvaguardia dei malati". Il messaggio che crea una sorta di parallelismo fra ogni forma di violenza che colpisce i sanitari - "che sia nella vita di tutti i giorni, negli ambulatori o nei reparti del Paese, o in situazioni drammatiche come i teatri di guerra, come in Ucraina" - il presidente della Fnomceo lo ha lanciato anche all'evento organizzato oggi a Bari per celebrare la giornata. Un'occasione in cui è stata ribadita l'importanza del fattore culturale, come base per cancellare questo tipo di aggressioni.
"Dobbiamo costruire oggi la cultura della non violenza, la cultura della sicurezza e della solidarietà, tutte premesse fondamentali per una cultura della pace, che non è mai stata così attuale", aveva detto stamattina Anelli che, insieme agli altri medici dell'Ordine di Bari, esibiva una coccarda giallo-azzurra come simbolo di sostegno e in memoria delle vittime ucraine del conflitto.