(Adnkronos) - "Oggi le terapie non vengono scelte nello stesso modo per tutti i pazienti, per questo parliamo di cura 'sartorializzata', un concetto che corrisponde alla cosiddetta medicina personalizzata. Nel corso dei decenni si sono realizzate alcune conoscenze soprattutto biologiche, molecolari e genetiche che consentono di applicare ai
All’incontro organizzato a Roma con il contributo non condizionato di Boiron, erano presenti Filippo Anelli, presidente di Fnomceo, Maria Luisa Agneni, pneumologa e coordinatrice della Commissione Medicine non Convenzionali dell’Omceo di Roma, Maria Domenica Castellone, ricercatrice e medico, capogruppo al Senato del Movimento 5 Stelle, membro della Commissione Permanente Igiene Sanità e Silvia Nencioni, Presidente e Amministratrice delegata di Boiron Italia.
Sulla necessità di aiutare la medicina a 'ripensarsi' e, quindi a'ritrovare la sintonia perduta tra medicina e società' - come scrive Cavicchi nel suo saggio - Cognetti non ha dubbi: “La medicina è in crisi perché, come sollevato e precisato da Cavicchi nel suo libro, c'è un po' di confusione tra la medicina e la sanità; spesso le decisioni politiche si basano su scelte di tipo sanitario e non tengono conto invece della medicina, che è ben altra cosa e che dovrebbe invece ispirare anche tutte le scelte politiche, strategiche e organizzative. La medicina racchiude ed include l’evoluzione del progresso scientifico, la sanità non dovrebbe essere altro che l’applicazione pratica di modelli organizzativi e di regole del sistema sanitario che però devono rispondere alla logica della scienza e della medicina”.
Cognetti ha poi ricordato: "50 anni fa la medicina non era quella di oggi, pochissimi gli strumenti a disposizione dal punto di vista della moderna radiologia, la biologia molecolare addirittura non esisteva. Noi medici avevamo l’esame obiettivo, l’anamnesi e poco altro. Oggi, invece, siamo in grado non solo di definire l’esatta natura e la prognosi di molte malattie, ma abbiamo la possibilità di adeguare gli strumenti terapeutici alla patologia di cui il singolo paziente è portatore. E mi riferisco alla biologia molecolare e alle sue applicazioni in clinica che hanno prodotto enormi successi i termini di sopravvivenza e mortalità".
"La medicina è cambiata, la sanità invece - ha sostenuto l'oncologo - non è cambiata con lo stesso ritmo e la stessa velocità. La pandemia ha poi acuito le criticità che la sanità ha da anni. Il problema della nostra sanità è dare dignità alle strutture ospedaliere e alla figura del medico in ospedale. Noi abbiamo la più alta mortalità da Covid tra tutti i Paesi d’Europa e la più alta mortalità da patologie non Covid in questi ultimi due anni. Questo sono purtroppo i risultati di una mancata programmazione sanitaria e di un mancato adeguamento della nostra sanità”, ha concluso.