(Adnkronos) - Smartphone e tablet usati come 'baby sitter' possono essere all'origine di problemi inaspettati nei più piccoli come i disturbi urologici, dalla perdita di urina a una esagerata frequenza delle corse in bagno. Ma anche causa di stipsi e, più raramente, difficoltà a contenersi. "La definirei una nuova sindrome
Ma qual è il nesso? "Il problema - chiarisce - è legato proprio alla grande attenzione con cui i piccoli seguono ciò che accade sullo schermo e che li porta a 'dimenticare' l'importante funzione fisiologica che permette di eliminare le scorie. Ciò altera l'equilibrio e i bambini arrivano poi ad urinare ogni mezz'ora. E a questo punto i genitori si rivolgono all'urologo che deve avviare una rieducazione vescicale". Dal punto di vista medico tutto nasce dal fatto che i bambini rinviano la defecazione. "La struttura muscolare pelvica che circonda il retto, e che viene contratta per evitare la defecazione, abbraccia anche le vie urinarie inibendo la minzione", spiega Ferro.
Ma se la stipi può durare anche alcuni giorni senza gravi conseguenze, la vescica "è un serbatoio, quando è piena comincia a vibrare e quindi si 'deve' urinare, anche non svuotandola completamente, più volte al giorno. Quando i bambini trattengono le feci fino a quando non terminano il giochino sul tablet, anche la vescica viene bloccata in parte e, in questo modo, moltiplicano la frequenza della minzione. E' un problema importante e va corretto a partire dalla rieducazione dell'intestino, che è il punto di partenza della disfunzione. L'obiettivo è riportare il piccolo a svuotare l'intestino al mattino. Ed è necessario almeno un mese di terapia", chiosa Ferro sottolineando però che le recidive sono possibili "se si riavvia lo stesso meccanismo della dipendenza dallo smartphone".